« Moralismi a senso unico»

« Moralismi a senso unico» « Moralismi a senso unico» Mastella: così si usura la coalizione IL SEGRETARIO DHglflL'UPR «Se a Roma appoggio il governo, per i Ds sono un galantuomo Ma se in Campania faccio cadere una giunta inetta divento un farabutto» IGURGITI moralisti, ulivisti più ulivisti dell'Ulivo, teologia morale a senso unico, democrazia al cloroformio». Il segretario dell Udr Clemente Mastella abbonda in metafore e polemiche. Dalla casa di Ceppaloni dove si è consumato il «ribaltino» alla Regione Campania, Mastella non risparmia gli avvertimenti a chi, dentro la maggioranza, prende le distanze dalla decisione dell'Udr di uscire dalle giunte locali guidate dal Polo. «La teologia morale non è un valore territoriale - attacca -. E allora qualcuno mi deve spiegare perché se a Roma dò il mio appoggio ad Antonio Bassolino ministro del Lavoro sono un galantuomo, e se a Napoli dico che il presidente Rastrelli è un incapace divento un farabutto. L'Udr è stanca di stare in mezzo alla bufera: il Mitch della politica italiana soffia solo contro di noi, per fortuna riusciamo a ripararci, ma ora siamo stufi». Onorevole Mastella, sta {tarlando di Veltroni e della egge che oggi sarà presentata contro i ribaltoni nelle Regioni? «Quella legge la voglio anch'io. Ma finché non arriva, io rispetto socraticamente le norme che già ci sono: e queste dicono che i cambi di maggioranza sono possibili dopo due anni e mezzo di legislatura. Ora quel tempo è passato, e visto che la Giunta campana è inconsistente, ritengo mio dovere di politico fare di tutto per cambiarla. Lo devo ai cittadini di Sarno, tanto per fare un esempio». Quindi non ci sono attriti tra lei e Veltroni? Non è che l'alleanza di governo sta già davanti al primo ostacolo? «Noi non vogliamo creare problemi, ma non vogliamo neppure che li creino a noi. Nei Ds ci sono persone come Claudio Petruccioli, che definiscono inaccettabili i cambi di maggioranza nelle Regioni. Eppure, quando si è trattato di formare una maggioranza a Roma con i nostri voti non si sono tirati indietro. In Molise, la giunta di centrosinistra è stata ribaltata a vantaggio del Polo. Nessuno ha protestato, da una parte e dall'altra. Ha taciuto Petruccioli, più ulivista dello stesso Ulivo. Ha taciuto Di Pietro, che ora vorrebbe farla pagare a D'Alema aizzando questi rigurgiti di inutile moratismo. E sull'altro fronte ha taciuto pure il giovane Starace/Storace, che oggi sproloquia parlando di golpe». Restiamo a Veltroni. Lei dice che è d'accordo sulla legge, ma non è certo per un caso se la Quercia si è attivata proprio adesso. Come lo spiega? «Non lo spiego, prima voglio discuterne con Veltroni. Abbiamo buoni rapporti, riusciremo ad intenderci». Che cosa dirà al nuovo segretario dei Ds? «Che in questo modo si rischia di usurare i rapporti di coalizione, proprio adesso che si va de¬ finendo un accordo tra noi e il Ppi per presentare una lista unitaria alle elezioni europee. Non mi venga a parlare di principi: anche lui non ha protestato quando c'è stato il ribaltone in Molise, e sì che ne aveva da dire, visto che quelli mandati a casa erano i suoi compagni. Sarò franco: non ci piace un governo che strizza l'occhio al Polo, che ammicca all'opposizione parlando di finte riforme». Perché «finte», onorevole? «Perché il dibattito sulle riforme è nato per una forte passio¬ ne civile, adesso ognuno vorrebbe fare le riformo che più gli convengono». Se è per questo nell'Udr c'è chi vorrebbe il ritorno al proporzionale. Non è una contraddizione con quanto sta dicendo? «Io rifiuto l'idea per cui chi sostiene il proporzionale è un arcaico rudere della politica. Il maggioritario puro, in Europa, esiste solo in Francia e in Gran Bretagna. Io mi sento svedese. Sa perché? Perché nella grande e nobile Svezia, culla della so¬ cialdemocrazia europea, si vota con il sistema proporzionale. Mi creda, le riforme vere non le vuole nessuno. Qui si preferisce andare avanti con questa democrazia anestetizzata». Che cosa vuol dire? «Mi sa spiegare perché nessuno ci segue nella nostra battaglia contro il conflitto di interessi? Perché si preferisce un leader dell'opposizione così pieno di problemi da non poter mai diventare leader di governo? E' chiaro: tutti parlano di democrazia dell'alternanza, ma alla prova dei fatti gli unici che la vogliono veramente siamo noi». Eppure i vostri nemici vi accusano di essere disposti a tutto pur di avere qualche poltrona. «Se fosse così non avremmo lasciato i cinque assessorati che abbiamo in Campania. Né faremmo lo stesso nelle altre Regioni dove la giunta si è dimostrata incapace di governare». In Lombardia, però, il vostro assessore ha fatto sapere di non volersi dimettere. Perché? «E' una scelta individuale che non riguarda l'Udr, perché quella persona - se non cambia idea - è già fuori dal partito. E comunque in Lombardia la situazione è diversa: noi abbiamo la massima stima per il lavoro del presidente Formigoni». Perché ve ne andate allora? «Per coerenza politica. Il Polo non può tirarci le monetine, sputarci addosso, insultarci in tv, e poi pretendere che noi collaboriamo in periferia come se niente fosse». Si rende conto che messa così, nonostante le sue smentite, sembra proprio una vendetta? «Non lo è, perché le uniche giunte che cadranno sono quelle che non funzionano. E chi non sa governare, è giusto che vada a casa». Senza elezioni? «Gliel'ho già detto: quando ci sarà una legge che rende obbligatorio le elezioni nelle Regioni in crisi, noi saremo i primi a chiederle». Guido Tiberga ta addosso come può governare e Regioni?» CAMPANIA Polo 26 Udr 10 Ulivo 24 Polo+Udr 36 PUGLIA Polo 28 Udr 5 Ulivo 30 Polo+Udr 33CALABRIA Polo 25 Udr 7 Ulivo 24 Polo+Udr 32 SICILIA Polo 35 Udr 16 Ulivo 37 Polo+Udr 51« MoralisMastella: co Il segtetario dell'UdìClemente Mastella