Il Tesoro dice addio alla Bnl

Il Tesoro dice addio alla Bnl Cederà tutte le azioni. L'offerta tra il 16 e il 20 novembre. Poi tocca a Banconapoli Il Tesoro dice addio alla Bnl Varata l'Opv, operazione da 7600 miliardi ROMA. Fino all'ultima azione. Lo Stato è pronto a cedere l'intera partecipazione nella Banca nazionale del lavoro, con un'offerta effettuata tra lunedì 16 e venerdì 20 novembre. «E' un momento storico» si appassiona il direttore generale del tesoro Mario Draghi, citando il ministro Carlo Azeglio Ciampi e ricordando che il controllo della Bnl è detenuto dal tesoro sin dal lontano 1921. E ugualmente lontano appare il 1989, l'anno dello scandalo dei finanziamenti illegittimi della filiale americana di Atlanta della Bnl: dopo tante tempeste l'istituto di credito sta conoscendo una stagione nuova, pronto alla privatizzazione con la regia del presidente Luigi Abete e dell'amministratore delegato Davide Corff. E appare quasi simbolico che proprio al di là dell'oceano, a New York, si concluda il road show, la presentazione agli investitori dell'operazione che prevede una fetta del collocamento riservata agli Stati Uniti. Se lo Stato venderà effettivamente tutte le azioni in suo possesso, l'incasso sarà pari a circa 7.600 miliardi in base alla quotazione di 4.640 per azione registrata venerdì in borsa. Ma il prezzo ufficiale sarà annunciato il 21 novembre e sarà il minore tra il prezzo massimo annunciato alla vigilia (sabato 14) e quello praticato agli investitori istituzionali (banche, assicurazioni, fondi). Draghi, che ieri ha tenuto una conferenza stampa, si mostra fiducioso: «Abbiamo avuto modo di riscontrare un forte interesse da parte degli investitori» già sondati dai tre global coordinator, gli organizzatori dell'offerta e cioè Mediobanca, Schroeders e la stessa Bnl. Il 25% del capitale è già destinato a tre nuovi soci che formeranno il gruppo degli azionisti di riferimento. Il controllo della Bnl passerà cioè nelle mani dello spagnolo Banco Bilbao Vizcaya (che acquisterà il 10%), della Banca popolare vicentina (7,75%) e dell'Ina (7,25). Saranno poi loro a stabilire se la Banca del lavoro debba fondersi o meno con il Banco di Napoli (che era stato comprato dall'accoppiata Bnl-Ina): «Ogni decisione di merito spetterà agli azionisti del gruppo di riferimento» precisa Draghi. Per diventare azionisti della Bnl basteranno meno di cinque milioni: un risparmiatore potrà acquistare un lotto minimo di mille titoli. Del totale di un miliardo e 182 milioni di azioni offerte, almeno 450 saranno attribuite al pubblico. Non oltre 500 milioni saranno as- segnate agli investitori istituzionali. E' rappresentata da 142 milioni la green shoe, cioè l'eventuale incremento dell'offerta in caso di elevate richieste a saturazione delle disponibilità. Vengono accantonate 90 milioni di azioni per la bonus share: si tratta delle azioni da dare in premio a chi conserverà per un anno quelle acquistate, dieci ogni cento possedute da ogni risaprmiatore, undici ogni cento detenute dai dipendenti dell'istituto. L'offerta riguarda l'80,8% del capitale (il 69,6% circa messo in vendita direttamente dal tesoro e l'I 1,2% dall'Inps e da altri enti pubblici). Il 19,2% è già distribuito sul mercato. Questa privatizzazione è un'ulteriore, fondamentale tappa della ritirata dello Stato dal credito, dopo l'uscita di Credit e Comit dall'Ili, la rinuncia del tesoro all'Imi, e le cessioni effettuate dalle Fondazioni per Banca di Roma e San Paolo. Con la Bnl, fa notare Draghi, viene ceduto «il terzo gruppo bancario con riferimento agli impieghi alla clientela e il quinto con riferimento al totale dell'attivo». Il tesoro vanta che questa privatizzazione rappresenti «la più grossa offerta di titoli bancari in Europa nel 1998». Oltre a non avere dubbi sul successo dell'offerta, Draghi è tranquillo sulla data scelta per concretizzarla: «Si sta rivelando corretta» dice. Secondo lui infatti «la volatilità» del mercato si è ridotta e «le condizioni sono notevolmente migliorate». A questo punto non resta che vendere. Poi la Bnl camminerà con le sue banche, senza più lo Stato alle spalle. Roberto Ippolito LA OPV IN SINTESI QUANDO. Da lunedì 16 a venerdì 20 novembre m Minimo 450 milioni di azioni ordinarie, di cui: fino al 20% dell'opv riservate ai dipendenti e promotori del gruppo Bnl. Prezzo (21 novembre) - il minore traprezzo massimo (14 novembre) e prezzo istituzionale (21 novembre). LOTTO MINIMO. N. 1000 azioni. Incentivi al pubblico indistinto. BONUS SHARE: 1) 10 azioni gratis ogni 100 (per chi le mantiene almeno un anno) applicabile fino ad un massimo di 300 azioni gratuite. Incentivi dipendenti e promotori gruppo Bnl 2) 11 azioni gratis ogni 100 (per chi le mantiene almeno un anno) applicabile fino ad un massimo di 550 azioni gratuite. ANTICIPO SUL TFR. Facoltà di acquistare azioni Bnl mediante anticipo fino al 100% del trattamento di fine rapporto al netto di tasse e/o finanziamento agevolato: ad un tasso annuo nominale del 3% per un periodo di: 12, 24, 36, 48 o 60 mesi. Presso te filiali, gli sportelli delle principali banche italiane e sim appartenenti al consorzio ai collocamento.

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Davide Corff, Luigi Abete, Mario Draghi, Roberto Ippolito

Luoghi citati: Atlanta, Europa, Napoli, New York, Roma, San Paolo, Stati Uniti