Spacciatore a 10 anni, con mamma e papà

Spacciatore a 10 anni, con mamma e papà In manette i genitori e un fratello maggiorenne: per procurarsi le dosi i bambini rubavano in casa Spacciatore a 10 anni, con mamma e papà Napoli, vendeva la droga a scuola NAPOLI. Fumavano spinelli per assomigliare ai grandi, come ima volta si faceva con le sigarette aspirate di nascosto nei bagni della scuola. E su questa voglia di trasgressione, che stava conducendo molti bambini su una strada senza ritorno fatta di piccoli furti per procurarsi la droga e di assenze prolungate a scuola, c'era chi aveva costruito una lucrosa attività. Una sorta di azienda a conduzione familiare dedita allo spaccio di hashish e marijuana, con una clientela composta pressoché esclusivamente da alunni delle scuole elementari, è stata scoperta dai carabinieri a Gragnano, comune alla periferia di Castellammare di Stabia. Padre, madre e un figlio diciottenne arrestati con l'accusa di aver organizzato lo spaccio di stupefacenti, altri due figli di 16 e 10 anni, utilizzati per consegnare il «fumo» e una ramificata rete di complici. Quella svelata dall'inchiesta conclusa all'alba di ieri con l'irruzione dei carabinieri in una villa sorvegliala da una dozzina di cani, è una storia esemplare, che vede vittime bambini su entrambi i fronti, consumatori e spacciatori baby. Sei mesi sono durate le indagini durante le quali sono state adoperate registrazioni video e microspie per inchiodare alle loro responsabilità gli spacciatori. Da quando diversi genitori, preoccupati per le continue e ingiustificate assenze dei loro bambini, avevano deciso di vederci chiaro informando i carabinieri. Quando gli elementi raccolti sono apparsi consistenti il gip di Torre Annunziata, su richiesta dei pm Fortuna e Novelli, ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare. In manette sono finiti Leonardo Di Martino, pregiudicato, da pochi mesi uscito dal carcere dove aveva scontato una condanna per associazione camorristica, la moglie Annamaria Molinari, e il figlio Antonio, 18 anni. Per il ragazzo sedicenne è scattata una segnalazione al Tribunale per i minori, mentre sono state emesse informazioni di garanzia nei confronti di altre 12 persone. Queste ultime avevano il ruolo di «sorveglianti» : accompagnavano ragazzini - dai 9 ai 13 anni, alunni di quarta e quinta elementare di scuole di Gragnano c Castellamma¬ re di Stabia - in una vecchia chiesa sconsacrata proprio di fronte alla villa di Di Martino. Qui infatti i bambini consumavano la dose appena acquistata, al prezzo di 10 mila lire ogni spinello. Non potevano allontanarsi dalla zona. Si trattava di un ordine perentorio: gli spacciatori volevano infatti evitare il rischio che qualche bambino, portando la droga a casa, facesse scoprire il traffico di stupefacenti. Nei filmati dei carabinieri si notano chiaramente diversi giovani che sorvegliano l'uscita della chiesa, tutti muniti di un cappello blu con una W gialla, un accorgimento - sostengono gli investigatori - per rendersi facilmente riconoscibili ai ragazzi. Per procurarsi i soldi per la droga i bambini rubavano soldi in casa, o talvolta «investivano» i risparmi delle piccole somme che sarebbero dovute servire per comprare merendine o giocattoli. «Occorre che stiate più attenti ai vostri ragazzi», raccomandano i carabinieri ai genitori convocati in caserma. La vicenda ha provocato sconcerto tra gli abitanti della zona, segna¬ ta da un'asfissiante presenza della camorra, e ha dato inizio a nuove polemiche sull'incapacità da parte delle forze dell'ordine di fronteggiare il dilagare della criminalità. Il sindacato di polizia Lisipo, commentando l'operazione che ha portato all'arresto della famiglia di Gragnano, ha definito l'episodio «un'ennesima dimostrazione di degrado morale che trova terreno fertile nella scarsa presenza delle forze di polizia in molti comuni». Il commissariato di polizia di Castellammare - scrive il sindacato - ha un organico di cento uomini che deve garantire servizi amministrativi, indagini giudiziarie e assicurare un «efficace» controllo del territorio in una fascia composta da otto popolosi comuni. Tutto questo avendo a disposizione soltanto due auto in servizio di «volante». Quanto basta per invitare il ministro dell'Interno, Jervolino, a recarsi a Castellammare per verificare di persona le difficoltà che qui incontra il tentativo di fronteggiare la camorra. Enzo La Penna Leonardo Di Martino (a sinistra), uno degli arrestati, parla con un complice. La fotografia è stata scattata dai carabinieri

Persone citate: Annamaria Molinari, Di Martino, Enzo La Penna Leonardo, Jervolino, Leonardo Di Martino, Padre

Luoghi citati: Castellammare, Castellammare Di Stabia, Gragnano, Napoli, Torre Annunziata