«Nessuno ci rimetterà un marco» di E. N.
«Nessuno ci rimetterà un marco» «Nessuno ci rimetterà un marco» E il ministro propone un assegno alle prostitute BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «In pensione a 60 anni invece che a 65, e senza rimetterci economicamente», annuncia Gerhard Schròder. In un'intervista alla «Bild am Sonntag» di stamane, il Cancelliere formalizza la proposta del «patto fra generazioni» - anticipare l'uscita degli anziani dal mondo produttivo per favorirvi l'inserimento di giovani disoccupati - già avanzata dal suo ministro del Lavoro Walter Riester. Una proposta che governo, imprenditori e sindacati esamineranno all'interno delle trattative per il «Patto sul lavoro» in programma a partire dal mese prossimo, ma che ha subito sollevato critiche e perplessità fra gli industriali. Precisa Schròder: «Chi deciderà di abbandonare prima del tempo il lavoro non dovrà subire tagli alla pensione». Il Cancelliere non chiarisce in che modo il suo governo pensa di finanziare le pensioni anticipate. Ma in proposito, Riester aveva alluso alla possibilità di costituire un «fondo contrattuale», nel quale imprese e dipendenti sarebbero obbligati a versare una certa quota del salario: l'uno per cento degli aumenti annuali, si dice a Borni. Il ministro considera anzi questo «fondo» uno dei pilastri del futuro «Patto per il la¬ voro» e una «priorità assoluta» nei colloqui con le parti sociali. Il Cancelliere si limita invece ad annunciare che la riforma generale delle pensioni (all'interno della quale si prevedono anche interventi in favore delle prostitute, annunciava ieri il ministro per la Famiglia Christine Bergmann) «sarà varata entro due anni al massimo, e probabilmente entro la fine del 1999». Ma già all'inizio dell'anno prossimo - confermano fonti vicine all'Spd - dovrebbero essere abolite le «miniriforme» introdotte negli ultimi mesi di governo Kohl: quella che prevede la sospensione del salario nei primi giorni di malattia, quella che rende più facili i licenziamenti nelle aziende fino a quindici occupati; e quella che abbassa il rapporto salario-pensione dal 70 al 64 per cento. Schròder non accenna alla possibilità di un «coordinamento europeo» per quanto riguarda le pensioni: ma della necessità di «armonizzare la politica sociale» il nuovo Cancelliere ha più volte parlato, nel recente passato. Nella stessa intervista si rilancia del resto In «dimensione europea» della tassa ecologica prevista dal governo rossoverde: «Vogliamo cercare di avviarci su questa strada insieme ai nostri partner europei: lassare l'energia per detassare il la- voro». Il tema - si anticipa a Bonn - sarà al centro del semestre di presidenza tedesca dell'Unione europea, che s'inizierà il prossimo gennaio: anche il tema pensioni potrebbe essere rilanciato in quella sede. Le prime anticipazioni sono state accolte con freddezza. Soprattutto l'ipotesi di un «fondo contrattuale» viene considerata inadeguata: «Soltanto un libro dei sogni», avverte il leader dell'associazione industriale «Uba», Dieter Hundt. «Un progetto non finanziabile, che servirebbe soltanto a gravare di nuovi costi le imprese e a diminuire il potere d'acquisto dei lavoratori», [e. n.]
Persone citate: Christine Bergmann, Dieter Hundt, Gerhard Schròder, Kohl, Riester, Sonntag, Walter Riester
Luoghi citati: Bonn
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