Dopo l'uragano pericolo di epidemie di E. St.

Dopo l'uragano pericolo di epidemie America centrale Dopo l'uragano pericolo di epidemie TEGUCIGALPA. A otto giorni dal disastroso uragano Mitch che ha devastato il Centroamerica (circa 20.000 tra morti e dispersi), racconti agghiaccianti continuano a giungere dall'Honduras e dal Nicaragua. Sono sempre allagate vaste aree del centro di Tegucigalpa, la capitale dell'Honduras. Il calore accelera la decomposizione dei cadaveri, delle carcasse di animali e dell'altro materiale organico accumulatosi. Ieri le autorità honduregne hanno rivolto un appello a intensificare l'opera di bonifica e di deflusso delle acque stagnanti, dalle quali si sprigiona un odore pestilenziale, col rischio sempre più forte di epidemie. Nella sola Tegucigalpa, i cadaveri recuperati sono appena 200 e almeno altri 900 sono ancora coperti dall'acqua e dal fango. Non meno allucinanti le notizie dal fronte nicaraguense. Nella zona del vulcano Las Casitas, dove si è prodotta una frana che ha sepolto migliaia di persone, i corpi che ancora si recuperano, ormai ridotti a indistinguibili reperti anatomici, vengono bruciati in forni a cielo aperto. Ancora nessuna notizia dei due italiani dispersi. [e. st.]

Luoghi citati: Centroamerica, Honduras, Nicaragua, Tegucigalpa