«Per il Tibet chiedo solo autonomia»
«Per il Tibet chiedo solo autonomia» Il Dalai Lama «Per il Tibet chiedo solo autonomia» washington. Il Dalai Lama, nel corso di un incontro che ha riunito a Charlottesville (in Virginia) dieci premi Nobel per la pace, ha dichiarato che intende accogliere le posizioni della Cina sul Tibet, con l'obiettivo di facilitare l'avvio di un dialogo con Pechino. In una dichiarazione congiunta i Nobel hanno voluto intervenire sollecitando il governo cinese «ad avviare negoziati che servano all'interesse dei popoli tibetano e cinese. I negoziati dovrebbero essere avviati quanto prima, come segno di buona volontà e sincere intenzione da parte di Pechino». Da parte sua il Dalai Lama, che vive in esilio dal 1959 e che ha ricevuto il premio Nobel per la pace nel 1989, ha spiegato: «Non cerco l'indipendenza per il mio Paese. Voglio solo l'autonomia. I tibetani non chiederanno l'indipendenza e lasceranno il controllo della politica estera e della difesa alla Cina se sarà possibile ottenere un regime di vera autonomia». Il presidente cinese Jang Zemin si era dichiarato pronto alcuni mesi fa ad avviare trattative sul Tibet proprio a condizione che il Dalai Lama riconoscesse Taiwan e il Tibet come parte integrante della Cina. E nella dichiarazione ufficiale, che è in preparazione, il leader spirituale si uniformerebbe all'approccio più volte ribadito dal presidente cinese Jiang Zemin anche su Taiwan. La visita di sei giorni del capo tibetiano a Taipei, nel 1997, aveva segnato un punto in favore della diplomazia taiwanese provocando, naturalmente, la collera del governo di Pechino ed una ancora maggiore rigidità verso la questione del Tibet. Il Dalai Lama adesso è ottimista: «C'è la possibilità di produrre una sorta di fiducia reciproca. Le cose in Cina migliorano di anno in anno, e bisogna vedere quali saranno gli sviluppi nei prossimi mesi». [Agi-Ansa]
Persone citate: Dalai Lama, Jang Zemin, Jiang Zemin
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