Regioni: crisi aperta anche in Campania
Regioni: crisi aperta anche in Campania I «mini-ribaltoni» nelle giunte locali preoccupano centrodestra ma anche i Diessini Regioni: crisi aperta anche in Campania L'Udr insiste, Polo in difficoltà ROMA. E' dito puntato contro i cosiddetti «mini-ribaltoni» nelle giunte degli enti locali. L'ipotesi di un governo di centrosinistra alla Regione Sicilia dopo la caduta di quella di centrodestra fa infuriare il Polo delle libertà: «E' un vero e proprio golpe politico in Sicilia, Calabria e Campania», dicono gli esponenti dell'opposizione. Ma non ci sono solo le proteste del centrodestra ad accompagnare l'uscita dell'Udr da alcune giunte regionali che potrebbero cosi passare al centrosinistra; anche nella maggioranza c'è chi, a cominciare da Walter Veltroni, guarda con poco entusiasmo ad una prospettiva in contraddizione con le dichiarazioni di fedeltà al bipolarismo. Nonostante queste perplessità, il segretario dell'Udr Clemente Mastella appare deciso a proseguire sulla strada intrapresa. Una riunione regionale nella casa di Mastella a Ceppaloni ha di fatto aperto l'annunciata crisi in Campania (sono 10 i consiglieri regionali in quota Udr ad aver sottoscritto la decisione; 5 gli assessori che fanno parte della giunta guidata da Rastrelli), mentre in Sicilia si profila un governo di centrosinistra (che, peraltro, secondo Pietro Folena dei Ds, non darebbe vita ad alcun ribaltone, ma servirebbe solo a riformare lo Statuto regionale e varare una legge elettorale maggioritaria prima di tornare al voto). Più complessa la situazione in Lombardia, dove l'Udr si ritira dalla giunta (ma l'assessore Elena Gazzola si oppone), restando però nella maggioranza, alla quale non è aritmeticamente necessaria. Ma, secondo Francesco Storace (An), si tratta di uno «scenario prossimo al golpe» e annuncia una «forte risposta popolare contro i ribaltoni di palazzo». Di diverso avviso Marco Follini del Ccd; a suo modo di vedere è, soprattutto, «un banco di prova», dopo le dichiarazioni di fede nel bipolarismo fatte da Veltroni con la proposta di una legge per impedire cambiamenti di governo senza passare dal voto. E la posizione di Veltroni combacia con quella espressa dai leader del Polo, ponendo così le basi per una possibile approvazione in tempi rapidi di una legge che imponga il ritorno al voto nelle Regioni dove vanno in crisi le coalizioni di governo. A questo scopo, potrebbe essere riesumata la proposta presentata l'anno scorso da Paolo Palma, del Ppi. Fra i Popolari emergono però toni più prudenti, nonostante che il capogruppo alla Camera, Antonello Soro, affermi di considerare preferibilli le elezioni anticipate alla formazione di nuove maggioranze nelle regioni. Il responsabile enti locali, Renzo Lusetti, ribadisce che quanto sta accadendo nelle singole Regioni è «frutto del¬ l'incapacità di governo dimostrata dal Polo, che non ha neppure titolo a protestare contro i ribaltoni dopo quello che in Molise ha portato al governo il centro- destra»; la linea del Ppi, precisa Lusetti, è quella di lasciare ad ogni realtà regionale la piena autonomia di trovare la soluzione migliore caso per caso. E una decisa presa di distanze dalla «legge antiribaltone» arriva da Italo Reale (Verdi), per il quale è «ipocrita» discutere di queste regole, perchè se veramente tutti vogliono le elezioni anticipate nelle regioni che vanno in crisi è sufficiente far dimettere in blocco i consiglieri, senza aspettare di fare nuove leggi. [r. int.] Storace (An): uno scenario prossimo al golpe Francesco Cossiga e Clemente Mastella: presidente e segretario dell'Udr
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