Assegno sociale e autotassazione

Assegno sociale e autotassazione O N D O M I N I O Assegno sociale e autotassazione »t|ON so se devo versare \ l'acconto Irpef di no\\ vembre, avrei perciò bi1 sogno di una risposta al A_U seguente quesito. Nella compilazione del prossimo modello Unico 99, una persona che ha come reddito una «pensione sociale» Inps e quello della casa di abitazione con rendita superiore a 1.100.000 lire ha diritto alla detrazione di imposta per lavoro dipendente? Igino Taddeo - Verbania Le pensioni sociali sono redditi esenti dall'lrpef e, non concorrendo alla formazione del reddito complessivo, non danno diritto alle detrazioni previste per il lavoro dipendente. Due le conseguenze: entro il 30 novembre dovrà versare l'acconto Irpef e a maggio del prossimo anno dovrà presentare il modello Unico 99. Ipotizzando un reddito dell'abitazione di 3.200.000 lire, tenendo conto della detrazione per la prima casa di 1.100.000 lire, l'Irpef dovuta sarà di lire 388.000 (2.100.000 x 18,5%) e l'acconto da versare a novembre è di 380.000 lire. Francamente ci sembra un'ingiustizia che in questi casi si debba pagare un'imposta, solo perché il suo reddito da pensione non è tassato, mentre un altro pensionato, con un'identica pensione, ma non sociale, o un dipendente con redditi analoghi, non dovrebbe versare nulla in quanto può beneficiare della detrazione per lavoro dipendente. Ma così è la legge. Il cambio di residenza e i bonus fiscali Attualmente residente a Torino, sono in trattativa per acquistare da un privato in Valle d'Aosta un immobile rurale (rustico) da ristrutturare completamente, con l'intenzione, una volta terminati i lavori (tempo previsto, 5-10 anni) di stabilirvi la mia dimora abituale, nonché la residenza. Mi domando se, in tale situazione, chiedendo la residenza nel Comune ove è sito l'immobile fin dal momento dell'acquisto dell'immobile stesso, avrò diritto alle agevolazioni fiscali previste per la prima casa (imposta di registro ridotta al 4% ecc.), fermo restando che non potrei comunque abitarvi (e perciò ottenere la residenza) fino a quando non saranno ultimati i lavori di ristrutturazione e non verrà rilasciata la dichiarazione di abitabilità da parte dell'Ufficio tecnico comunale. Preciso che non sono proprietario di alcun altro immobile e che, al momento, la sede della mia attività lavorativa è in provincia di Torino. Chiedo infine se, nel caso prospettato, sia possibile ottenere mutui dalle banche con riferimento non al valore attuale del fabbricato, bensì a quello che esso acquisirà una volta ultimati i lavori di ristrutturazione, al fine di poter così finanziare anche questi ultimi. P. Z. - Torino Purtroppo nella sua situazione le sarà molto difficile poter usufruire dell'imposta di registro al 4% stabilita per l'acquisto della prima casa in quanto essa può trovare applicazione solo per l'acquisto di case d'abitazione e relative pertinenze. Prima dell'acquisto, occorrerebbe quindi far riaccatastare l'immobile al catasto edilizio urbano come abitazione civile. Da notare che entro il 31 dicembre di quest'anno tutti gli immobili «rurali» che hanno perso le caratteristiche per essere definiti tali dovranno comunque essere accatastati al catasto urbano. L'altra condizione essenziale è che stabilisca entro un anno dall'acquisto la residenza nel Comune in cui è sito l'immobile. Se non le sarà possibile ristrutturare l'immobile entro l'anno potrebbe però trasferire la residenza in un alloggio preso in affitto. Le banche, in genere, limitano i mutui per l'acquisto della prima casa ad un importo non superiore al 75-80% del valore attuale. Sugli interessi pagati potrà beneficiare della detrazione del 19%, se l'alloggio è utilizzato entro 6 mesi dall'acquisto. Per la ristrutturazione potrà ottenere eventuali successivi finanziamenti i cui interessi non sono però deducibili. A cura di CESARE RIETTO

Persone citate: Igino Taddeo - Verbania

Luoghi citati: Torino, Valle D'aosta