L'ICO DIVENTA OFFICINA CULTURALE

L'ICO DIVENTA OFFICINA CULTURALE IVREA L'ICO DIVENTA OFFICINA CULTURALE Nuova vita per gli edifici Olivetti Restauri, archivi, mostre, convegni OVANT'anni di storia sospesa fra l'utopia di Adriano e l'età pionieristica dei primi calcolatori, seguita dai successi internazionali e dal recente declino. E' la vicenda triste e gloriosa della Olivetti, ripresa a Ivrea in questo fine settimana da alcune iniziative che mirano a conservare il patrimonio della sua innovativa cultura industriale. Sabato 7 e domenica 8 novembre, si inaugurano le «Officine culturali Ico». Sabato 7, nel salone dell'Officina H di via Jervis 13, dalle ore 9,30 alle 15, un convegno illustra l'intero progetto: infatti l'Officina H,. oggi restaurata, costituisce il primo tassello di una graduale rimessa a nuovo di stabilimenti e uffici oggi vuoti. Sabato e domenica, dalle ore 9 alle 18, il pubblico potrà entrare liberamente nell'edificio, saggiando così uno dei motivi forti della filosofia di Adriano Olivetti: il luogo di lavoro non deve essere solo funzionale ai ritmi della produzione, ma occorre pure che abbia i crismi della bellezza, E infatti nel 1955 egli affidò la progettazione degli stabilimenti Ico a due maestri del Razionalismo italiano, Luigi Figini e Gino Pollini, e nel 1957 incaricò il celebre architetto napoletano Eduardo Vittoria di realizzare nel cortile dell'Officina H l'imponente copertura in vetri e lucernari, sotto cui oggi si può tornare a passeggiare. Sabato 7, dalle 15 alle 17, con pulmini in partenza da via Jer-vis 13, si potrà girare nel museo a cielo aperto dell'architettura moderna di Ivrea, alla ricerca dei segni del passaggio di Ignazio Gardella, Annibale Fiocchi e Marcello Nizzoli. Inoltre, domenica 8 alle 17, nell'Officina H, presentazione del romanzo di Giampaolo Pansa, «Ti condurrò fuori dalla notte». Nella villetta Casana, nel parco di Montefiorito in via delle Miniere 31, ecco la mostra «La grafica della O: 50 anni di copertine Olivetti». Un patrimonio, questo, che cominciò ad accumulare Camillo sin dalla fondazione dell'azienda, nel 1908, ricorrendo fra i primi in Italia alla pubblicità e alla comunicazione. Una tradizione raccontata dalla mostra di manifesti, inserzioni, giornali interni all'azienda, curati da artisti del calibro di Ettore Sottsass e Jean Michel Folon. Apertura sino al 29 novembre: il sabato e la domenica dalle 10 alle 19; gli altri giorni dalle 15 alle 19. Ingresso libero. Nella villa Casana grande c'è l'Archivio Storico, dove si possono ammirare pezzi unici come la prima macchina per scrivere, la MI (1911), o il primo computer, il Programma 101 (1965). Inoltre sono disponibili in carta e su computer documenti della vita aziendale: da quelli economici ai progetti innovativi, sino ai libri pubblicati dall'editore olivettiario Comunità. Visite gratuite su prenotazione: tel. 0125/528.119. Paolo Bricco La struttura della Ica che Adriano Olirci ti (Jota a destra) affidò agli architetti Figini e Pollini L'officina 11. situata nel cortile e realizzata du/1 ittoria, è ora spazio culturale

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