ISTITUTO EINAUDI

ISTITUTO EINAUDI (jompagni a cura di Renato Scagliola ISTITUTO EINAUDI «Avevamo il mondo in tasca ed eravamo semplici e felici» ANNO 1967/68, classe V C, Istituto Tecnico per Ragionieri e geometri Luigi Einaudi, di via Braccini angolo corso Lione. Fu un'annata magnifica (ma anche le precedenti lo furono), una classe affiatata dentro e fuori dalla scuola. Era l'anno della maturità con tutte le materie! Come per tutti, guardando le fotografie ingiallite, affiorano amarcord d'armata. Flash di memoria, a volte violenti, che colpiscono senza preavviso. Possono far male se ci si volta indietro con rimpianto, o possono regalare un momento di gioia a chi sa guardare al futuro non dimenticando il passato. E di questo passato a volte rimbalzano sul filo dela memoria alcuni episodi, ora opachi ora lucidi, come la gita della scuola ad AmsterdamBruxelles-Parigi, con nottate trascorse da... scapestrati, fuggendo dagli alberghi all'insaputa dei professori e con gli occhiali da sole l'indomani, durante le visite ai musei vari, per mascherare le occhiaie dovute al sonno mancato. Altro flash d'effetto fu la contestazione studentesca del '68, le cui prime avvisaglie ci iniziarono ad una maggiore responsabilità. Buffo fu l'episodio che coinvolse Ettore Viazzo, figura notoriamente equilibrata, che sul gradino più alto dell'ingresso della scuola ci sollecitava ad entrare in classe e a non partecipare allo sciopero, uno dei tanti, quando alle sue spalle arrivò il preside Macchia che, equivocando sulle sue reali intenzioni, lo cazziò di brutto minacciandolo di provvedimenti disciplinari, senza contare i nostri sberleffi e le derisioni. Luoghi d'incontro furono il mitico My bar di corso Lione, il bar Impera vicino a via Roma, il cine- ma Torino (proiettava film al mattino per... soli studenti), il parco Ruffini (in pratica quando si tagliava gli appuntamenti erano colà). Mai dimenticate le gite al mare in pullman, organizzate da noi studenti (quanti sbaciucchiamenti nei posti in fondo), oppure a gruppi si prendeva il Treno della neve, per Bardonecchia, accompagnati dalle inseparabili chitarre dei compagni musicisti e si cantavano le «attuali» canzoni degli Anni 60. Ci fu un momento in cui la classe fu sul punto di spaccarsi a causa della gestione del giornalino 'della scuola. Il problema fu risolto grazie ai buoni uffici della professoressa Ricatti, che discusse il caso durante le sue ore di Tecnica (non solo studio dunque!). E chi può aver dimenticato i giorni precedenti gli esami di maturità in cui a gruppetti ci sforzavamo di ripassare gli ultimi capitoli di Economia o di Diritto. Ti ricordi Claudio, stavamo ripassando Storia ed era già mezzanotte passata, ad un certo punto uno lesse il nome del ministro Sonnino....Ci guardammo negli occhi poi guardammo gli orologi e scoppiammo a ridere. Avevamo il mondo in tasca, l'irresponsabilità in testa e, credo, eravamo semplici e felici. Dopo trent'anni molte cose sono cambiate, fatti e figure modificate, e/o scomparse. Non potrebbe essere una buona occasione per fermarsi un momento e... riflettere? I compagni che non è stato possibile rintracciare, se avessero l'occasione di leggere queste righe, sappiano che ci sarà un pranzo il 14 novembre; per contatti telefonare a Franco Rossi, in ufficio allo 011/65.68.381 o a casa nelle ore serali allo 011/405.51.03.

Persone citate: Ettore Viazzo, Franco Rossi, Luigi Einaudi, Renato Scagliola, Ruffini, Sonnino, Tecnica

Luoghi citati: Bardonecchia, Parigi, Torino