BLACK & WHITE

BLACK & WHITE BLACK & WHITE E' ^concepita a macchia di leopardo più che a strisce di zebra la seconda edizione della rassegna internazionale di blues e dintorni «Black & White». Piuttosto che impegnare in poche sere consecutive un capiente locale, Metropolis e l'associazione culturale Radar hanno scelto l'intimità condominiale del Teatro Juvarra e del Café Procope. In tutto sei concerti, dal 6 al 16 novembre. Nell'ambito della manifestazione sarà possibile visitare l'esposizione fotografica «Dark Photo Blues», che non è una successione di istantanee di Siouxie and the Banshees ma una cinquantina di scatti realizzati dall'italo-americano Joe Oppedisano e dall'italosvizzero Alfonso Zirpoli. Edita dalla Graphot su catalogo e in forma di calendario, mostra il lato più vero dei musicisti che ogni giorno portano la storia del blues sulle scene mondiali. Venerdì 6, allo Juvarra c'è una rara occasione per incontrare, turbante sul capo e un elettrizzante Soul Machine milanese sul palco, il famoso Eddie Kirkland, nato in Giamaica ma cresciuto musicalmente nei ghetti di Detroit, a pochi isolati da John Lee Hooker. Il suo istinto anarchico e la sua imprevedibilità nei campi di accordi si manifestano quando mcominciò ad accompagnare Hooker nei club e su gommalacca, ma in prosieguo di carriera non disdegnò di smarcarsi dai puristi con incursioni nella soul music (fu anche chitarrista per Otis Redding e Gene Chandler), inquinando infine coi fumi della voce torbida, talora furente, i più vari contesti dell'acustico all'acido, dal tradizionale al funky. Lunedì 9 approderà al Procope il bravo newyorkese Davis Coen. Pur essendo nato quando era già tutto finito, il 23enne Davis è un eccellente interprete di quel suono folk urbano che alloggiava nelle caffetterie del Greenwich Village agli inizi dei Sessanta. Intricate progressioni di chitarra, nude confessioni, disincantati commenti sociali e l'adozione da parte del venerabile Eric Von Schmidt fanno di Coen il Cage dell'attuale scena acustica indipendente. Martedì 10 allo Juvarra tornano due affiatatissimi bluesmen di altrettanti continenti, in team ormai da dieci anni. Il chicagoano Phil Guy e il torinese Dario Lombardo, sorretti dall'ineccepibile Blues Gang di Dario. Ancora un appuntamento acustico, al Procope mercoledì 11. Protagonista l'ex «locai hero» Roberto Menabò, che abitava nel Canavese prima di trasferirsi a Bologna e qualcuno ricorderà quand'era un antesignano programmatore di blues alle radio libere torinesi. Studioso e inventore delle più intricate applicazioni di picking al blues e alle discipline parallele, ha un delicato ed in circolazione, «Laughingthe Blues». Infine, lunedì 16 allo Juvarra, la presentazione del'cd «2120 Michigan Avenue, Chicago Italia». Creatura del frenetico attivismo dei veterani di Stereonotte Ernesto De Pascale ed Emiliano Di Castro, alias «Capitan Elica», il cinque pollici, edito dal Manifesto, è un tributo di musicisti italiani all'eredità del blues di Chicago. L'indirizzo della titolazione è quello degli storici studios della Chess Records, e. a Muddy Waters, Little Walter, Howlin Wolf e Bo Diddley è dedicato il concerto. L'inizio dei concerti è previsto alle 21,30. I biglietti costano 20 mila lire per lo Juvarra, mentre al Procope show gratuiti; per entrambe le sale l'ingresso è da via Juvarra 15. Info: 011/540675. Prevendite da Rock&Folk, via Bogino 1; Box Office Ricordi, p.zza Cln 251 ; Teatro Juvarra. Edoardo Fassio BLACK & WHITE Due immagini della /nostra «Dark Photo Blues» collaterale alla rassegna blues «Black & ÌVhite». Sotto, 1 fi/n Merle/is

Luoghi citati: Bologna, Chicago, Chicago Italia, Detroit, Greenwich Village, Michigan, Muddy Waters