I COLORI DELLA VITTORIA

I COLORI DELLA VITTORIA I L F I L M DELLA SETTIMANA I COLORI DELLA VITTORIA «I colori della vittoria» di Mike Nichols è in programmazione al cinema Romano. UN altro film ispirato a Bill Clinton. Non è giusto, ecco. Non è giusto che gli americani continuino a sfornare film sull'intreccio fra sesso fipotere mentre da noi in dieci anni non si è ancora riusciti a scrivere una storia decente su Tangentopoli. E non dite che in Italia mancano politici da film. Abbiamo ottimi caratteristi come D'Alema e Cossiga, «spalle» di tutto rispetto come Fini e Veltroni. Ma soprattutto abbiamo il Protagonista. Uno con una vita alle spalle che Clinton se la sogna. Sto parlando di lui, sempre lui, fortissimamente lui. Il dottor Silvio Berlusconi. Quell'uomo è un film già bello e montato. Dalla commedia alla tragedia, passando per la farsa e il giallo-horror, non c'è genere che non venga attraversato dalle sue avventure, vere o inventate che siano. Uno capace di sedurre una hostess per avere il posto in aereo vicino al miliardario dal quale voleva un prestito. Uno che quando fu minacciato di morte ritirò i suoi figli da scuola e gli fece da preside, riunendosi tutte le settimane con i professori per dare le pagelle. Uno che il venerdì firmò un accordo che sarebbe entrato in vigore il lunedì e spazzò via la controparte durante il weekend. Insomma, comunque la pensiate, uno spettacolo. Si dirà che Berlusconi non lascerà mai uscire un film su di lui, a meno che il regista sia Emilio Fede. Ma il cinema è fiction, mica un'inchiesta di Borrelli. Cambiamogli pure nome - Salvo Berluschelli, Silvan Parrucchini, Fulvio Merluzzoni - ma teniamoci stretti la storia. E l'interprete? Lo so che è un po' alto, ma che ne dite di Michael Douglas, con Boldi come controfigura per le scene più spinte? Massimo Caramellimi

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