LA BUROCRAZIA UCCIDE di Silvia Francia

LA BUROCRAZIA UCCIDE COLOSSEO LA BUROCRAZIA UCCIDE «I Burosauri» di Ambrogi protagonista Ernesto Calindri POLVERE siamo e polvere saremo: questo è un dato. Ma quale polvere? Forse quella umida e sabbiosa dei posti di mare, oppure quella tenera e carezzèvole che si posa sulle cose del passato? Niente di tutto questo. Piuttosto, polvere pesante, appiccicosa e soffocante. Polvere burocratica. Depositi grigiastri da scaffalature, aerea, insopprimibile fuliggine da ufficio. Non è un caso che sia proprio un soffio di quel manto insidioso ad uccidere, per infarto da tosse, il cavalier Massara ne «I Burosauri» di Silvano Ambrogi, spettacolo che Ernesto Calindri e Liliana Feldmann interpreteranno, per la regia di Antonio Moretti, al Colosseo dal 10 al 15 novembre (ore 21, nei festivi alle 16, biglietti a 33-48mila lire). Nella commedia, dunque, è chiaro da subito che si tratta di polvere perniciosissima: seppure ineliminabile in quanto, per così dire, autorigenerante. Quando all'Ufficio Assegni Speciali, sito sperduto nel labirinto dei ministeri romani, il 21 marzo del '63, con la primavera alle porte, la polvere cade più copiosa del solito da un fascicolo incautamente rimosso e uccide, come si è detto, un impiegato prossimo alla pensione, pare che la concreta esistenza dell'inutile ufficio sia messa a repentaglio. Tanto è lo scompiglio. Difatti, il funzionario e i dipendenti, che occupano la stanza, attendono, di lì a poco, la visita del capo del personale. Sicché il drappello di burocrati affronta l'infausto evento come un ostacolo da rimuovere al più presto: si tratta di dividersi le pratiche a carico del defunto e, soprattutto, di far sparire il corpo. Ma proprio la sospirata visita del capo del personale sancirà la fine imprevista dello stesso Uffcio Assegni Speciali. Infatti, la legge che l'avevaistituito è stata abrogata da tempo, ma nessuno se n'era accorto. Tutto finito, dunque? Certo che no: gli zombies burocratici si rigenerano velocemente e la stirpe dei burosauri risorge dalla polvere del tempo. Li si ritoverà dunque perfettamente ambientati in nuovi territori. Come a dire che i burosauri, annidati nella polvere come acari da scrivania e carte bollate, esistono sempre e ovunque, in ogni tempo, sotto ogni cielo, in qualsiasi realtà sociopolitica. Questa la «morale» del testo scritto da Silvano Ambrogi (che del tema si intendeva bene, avendo lavorato per anni come dirigente al ministero delle poste) nel '63: e proprio alla commedia in due tempi, che vinse il premio IDI e fu messa in scena in vari Paesi tra cui Jugoslavia, Germania e Romania, tocca il compito di inaugurare la stagione «Arcobaleno» 98-99 del Colosseo. Silvia Francia

Persone citate: Ambrogi, Antonio Moretti, Ernesto Calindri, Liliana Feldmann, Massara, Silvano Ambrogi

Luoghi citati: Germania, Jugoslavia, Romania