Vicini & lontani

Vicini & lontani Vicini & lontani Katya & Beppe Si sa: è ben difficile che ai cuochi delle piccole trattorie di campagna vengano attribuite Stelle Michelin o prestigiosi riconoscimenti del genere. Piccolo è bello, ma non sempre facile da scovare. Pazienza. Non per questo agnolotti, brasati, antipasti misti usciti da minuscole cucine poco più che familiari sfigurerebbero davanti alla più esigente delle giurie internazionali. Provate, ad esempio, ad andare da Katya, in aperta campagna tra Villanova e Montafia. Capirete che cosa vuol dire cucinare con amore e con passione nella più schietta semplicità. Quaranta tavoli, tovaglie immacolate, ben apparecchiati, una toilette (il particolare non è romantico, ma sappiamo tutti quanto non sia da sottovalutare!) linda e profumata, il sorriso di Katya che spunta dalla cucina e la gentilezza di Beppe, regista in sala, sono i punti forte di un'ospitalità che trionfa in menù semplici ma indimenticabili. Senza troppe filosofie, senza voli pindarici nella scelta dei piatti, senza pretenziosità barocche sul menù, Katya, affettuosa come una Babette nostrana, spadella agnolotti che suscitano mitici ricordi di nonne ai fornelli, indimenticabili tagliatelle, fritti misti insuperabili. E poi rane, lumache, capitoni e trippe preparate secondo le ricette più antiche e semplici, in una ricerca certamente filologica, ma soprattutto rispettosa dei gusti della tradizione, e di quelli dei clienti che, catturati una volta, non se ne vanno più. Anna Borghini Anna lo ammette: i continui ripensamenti, il prendere tempo prima di ogni scelta, insomma l'indecisione, è il suo punto debole. Ma anche l'origine del suo successo. Se dieci anni fa avesse decisamente optato per la laurea in giurisprudenza, come le chiedeva suo padre, oggi a Londra non godrebbe la fama di essere una delle più promettenti àcquarelliste di interni, conosciuta persino a Buckingham Palace. E invece prima di iscriversi all'università, durante i suoi tentennamenti, in un soggiorno londinese che avrebbe dovuto semplicemente servire per far chiarezza sui suoi progetti, si è innamorata dell'antica tecnica dell'acquerello usata per proporre soluzioni di arredo. Diciamola tutta: in un primo tempo l'amore è scoccato per un giovane designer inglese che l'ha coinvolta nella sua passione per l'arredamento. Poi Anna ha incominciato a frequentare una scuola d'arte con l'intenzione di aiutarlo nello schizzo dei progetti. Il tempo puramente necessario per scoprire di avere una straordinaria predisposizione per il disegno e per l'acquerello. Nel giro di poche stagioni Anna ha affiancato il fidanzato - diventato nel frattempo marito nel lavoro di interior designer. Le sue tavole - vere piccole opere d'arte - sanno infatti tradurre ogni più complessa soluzione di arredo, apprezzatissime anche dalla clientela più difficile e sofisticata. Lavori straordinari a cui, tra breve, sarà dedicata una mostra che il principe Carlo ha promesso di inaugurare.

Persone citate: Anna Borghini, Anna Lo, Carlo, Montafia, Villanova

Luoghi citati: Londra