Archimede da un milione di dollari

Archimede da un milione di dollari MANOSCRITTO Archimede da un milione di dollari LA copia più antica delle opere di Archimede, un manoscritto del decimo secolo, è stato messo all'asta a New York da Christie's. E' stato acquistato da un collezionista privato americano per 2 milioni di dollari, il doppio della valutazione degli esperti della Christie's: un milione di dollari. Il manoscritto venne scoperto casualmente nel 1899 da un paleografo greco, Athanassios Papadopulos Kerameus, nel monastero del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Si tratta di un palinsesto, cioè una pergamena sulla quale il testo più antico, lavato e raschiato via,viene sostituito con uno nuovo. In questo caso, il testo di Archimede, copiato a Costantmopoli, mille anni fa, era stato sostituito nel XII secolo da un 'Eucologion', una raccolta di preghiere e di istruzioni per cerimonie religiose della Chiesa ortodossa orientale. Il testo religioso è stato scritto perpendicolarmente a quello di Archimede, e questo facilita la separazione dei due testi, consentendo la lettura del testo primitivo. L'unico studioso che ha avuto la possibilità di esaminare il palinsesto, nel 1906, è stato Johan Ludvig Heiberg, docente di filologia all'Università di Copenaghen. Nel 1918, alla caduta dell'Impero Ottomano, il manoscritto scomparve per ricomparire soltanto oggi, messo all'asta da una famiglia francese che dichiara di averlo acquistato regolarmente nel 1920. Ma il Patriarca Ortodosso di Gerusalemme e il governo greco ne rivendicano la proprietà ed hanno promosso un'azione legale per rientrarne il possesso. Il manoscritto, di 174 pagine, contiene l'unica copia del testo originale greco dei Galleggianti, in cui Archimede presenta il suo famoso 'principio', e le sue opere Sulla misura del cerchio, Sulla sfera e il cilindro, Spirali e Sull'equilibrio dei piani. Ma la parte più preziosa è il testo del Metodo sui teoremi meccanici, un'opera perduta attraverso i secoli, nota soltanto per alcune citazioni di altri autori. E' una lunga lettera in cui Archimede presenta al suo amico Eratostene, direttore della biblioteca di Alessandria d'Egitto, il suo metodo di ricerca, la via seguita per raggiungere certi risultati che solo successivamente dimostra in modo rigoroso. 'Con quest'opera Archimede ci lascia vedere dentro la sua officina matematica - ha scritto in proposito il matematico danese Zeuthen - è come se in teatro, lo spettatore venisse condotto sul palcoscenico, dietro le quinte, per carpire i segreti dell'organizzazione dello spettacolo'. Archimede definì il suo metodo 'meccanico' non perché si potesse eseguire automaticamente, ma perché utilizzava concetti della meccanica per calcolare l'area di una figura piana o il volume di un solido, confrontandoli con una seconda figura di area o volume noti. Nel suo procedimento, ad esempio, i segmenti vengono considerati pesanti, con un peso proporzionale alla loro lunghezza e trattati di conseguenza come leve. Oggi il computer e i raggi ultravioletti potrebbero consentire un'analisi più approfondita soprattutto delle figure geometriche e rivelare nuovi particolari sul lavoro di Archimede. Ma per avere accesso al documento sarà necessario il consenso del collezionista di cuinon si conosce l'identità. Federico Peiretti

Persone citate: Federico Peiretti, Johan Ludvig Heiberg, Papadopulos, Patriarca

Luoghi citati: Alessandria, Christie's, Egitto, Gerusalemme, Impero Ottomano, New York