Scienziato e alpinista

Scienziato e alpinista LA LEZIONE / HORACE DE SAUSSURE Scienziato e alpinista Docente universitario a soli 22 anni, morì nel 1799 I L 22 gennaio 1799 moriva a Ginevra Horace Bénédict de Saussure, lo scienziato alpinista. Professore universitario a soli 22 anni: insegnava fisica e storia naturale in francese e metafisica in latino. Chissà che boria da piccolo genio, si penserebbe; invece l'idea di avere allievi coetanei lo spaventava. Voltaire ne parlava come di uno fra i primi sapienti d'Europa; eppure, diceva, «la sua modestia è pari al suo sapere». Ecco in poche parole il carattere di Horace Bénédict de Saussure, nato vicino a Ginevra nel 1740. Nella sua famiglia egli ebbe modelli di cultura in politici e scienziati (suo zio materno era il grande naturalista Charles Bonnet, amico dell'italiano Lazzaro Spallanzani). A quattordici anni s'iscrisse all'università, dove si laureò in filosofia nel 1759 con una tesi sulla trasmissione del calore da parte dei raggi del Sole. In quello stesso anno notò la divisione trasversale degli animaletti delle infusioni, osservazione che con altre fu usata dallo Spallanzani per sostenere che gli infusori non si generavano spontaneamente, ma traevano origine da esseri a loro simili. Appassionato di botanica e geologia, alternava studi e insegnamento a gite sui monti. Già all'età di ventun anni pensava di scalare la vetta del Monte Bianco; ma ciò che lo spingeva non era tanto la passione per l'alpinismo, quanto le osservazioni scientifiche che avrebbe potuto fare ad altezze mai raggiunte. D'indole coraggiosa, non lo fermava neppure la salute cagionevole. Nel 1767, durante un'escursione sempre nel gruppo del Bianco eseguì esperimenti su calore, densità dell'aria, magnetismo ed elettricità. A tal proposito mise a punto uno strumento che si può definire il primo elettrometro. Nel 1765 sposò una ricca ereditiera, che gli portò in dote denaro e una bellissima villa. Alla base del matrimonio c'era comunque l'amore: con il condimento della ricchezza, la vita coniugale fu una lunghissima luna di miele. De Saussure ave va idee liberali: questo lo spinse a presentare nel 1768 un piano di riforme per una Costituzione più democratica e per l'educa zione pubblica. Non ebbe successo; così, per evitare le crisi sempre più ricorrenti tra aristo crazia e popolo, decise di fare un lungo viaggio. Andò a Parigi, dove conobbe il Buffon, fautore della generazio ne spontanea: tra i due ci fu una forte antipatia reciproca. Passò poi in Inghilterra, dove visitò miniere, incontrò i membri del la Royal Society e discusse di elettricità con Beniamino Fran klin. Nel 1771 andò a studiare la ghi e flora nel Nord Italia. Nel nostro Paese ritornò ben presto per trascorrere l'inverno in un clima più mite e guarire da una malattia gastrica e da un mal di gola cronico. Non si limitò a godere il tepore: visitò le miniere di ferro dell'Elba, il Vesuvio e l'Etna. Descriverà poi il suo viaggio, ma solo dal punto di vi sta naturalistico: non farà mai cenno alle bellezze artistiche Finalmente nell'estate 1787 coronò il suo sogno: si preparò a scalare il Monte Bianco, la cui vetta era stata raggiunta per la prima volta l'anno precedente da Balmat e Paccard, spronati dal premio da lui promesso a chi avesse scoperto la via per per mettergli di sabre. Nell'occasione tanto sognata volle vicina la famiglia. Con moglie, figli, parenti e domestici arrivò a Cha monix in luglio. Il tempo era brutto ed egli dovette aspettare per sabre alla cima. Finalmente il primo agosto riuscì a partire; con lui erano il domestico e diciotto guide alpine, ma anche un'mfinità di strumenti scienti fici, alcuni dei quali da lui stesso disegnati, che gli permisero di fare osservazioni nelle quattro ore e mezzo che passò in vetta. A proposito, il ben noto igro metro a capello è una sua invenzione. Il successo della spedizio ne gli dette gran fama: entrò a far parte della Royal Society di Londra e fu uno degli otto mem¬ bri stranieri all'Accademia francese delle scienze. Gli esperimenti in quota continuarono. Nel 1788, col figlio NicolasThéodore, che diverrà chimico e fisiologo vegetale, trascorse diciassette giorni nella neve al Colle del Gigante, dove studiò vari fenomeni meteorologici. L'anno seguente misurò l'altez- za del Monte Rosa e ne indagò la struttura geologica; quattro anni dopo fece lo stesso col Cervino. Nel frattempo era scoppiata la Rivoluzione francese. Ginevra fu annessa alla Francia e i beni del de Saussure vennero confiscati. Lo scienziato dovette abbandonare la splendida villa in cui abitava e ritirarsi in una fattoria di campagna per ridurre le spese. Fu inoltre costretto a vendere parte della cara biblioteca. Contemporaneamente la sua salute peggiorò; parzialmente paralizzato, cercò di trovare un lavoro dignitoso che gli permettesse di guadagnare qualcosa. In particolare sperava in una cattedra francese o tede¬ sca, perfino russa o americana, ma nessuno lo chiamò. A 59 anni, il 22 gennaio 1799, morì. Tre anni prima aveva completato la pubblicazione dei Viaggi nelle Alpi, quattro volumi che costituiscono l'atto di nascita dell'alpinismo scientifico. - Anna Buoncristiani Insegnava fìsica e storia naturale in francese e metafìsica in latino Appassionato botanico e geologo, salì il Monte Bianco nel 1787, facendo esperimenti e storia naturale in francese e metafìsica in latino botanico e geologo, salì il Monte Bianco nel 1787, facendo esperimenti Nel disegno grande l'ascensione al Monte Bianco in una stampa dell'epoca, una foto del massiccio, e qui a fianco il ritratto di De Saussure

Luoghi citati: Europa, Francia, Ginevra, Inghilterra, Londra, Nord Italia, Parigi