LA LE SERVITA

LA LE SERVITA LA LE SERVITA IL messaggio è la carne. Ogni episodio deve concludersi nella celebrazione di un piatto di carne e culminare nella sua gloriosa consumazione. La protagonista del nostro show è la carne (non la signora!). Naturalmente anche la "Moglie della settimana" è importante. Dev'essere attraente, appetitosa e americana al 100%, carne fatta persona..., attraverso di lei le casalinghe giapponesi sentiranno i tradizionali valori della famiglia simboleggiati dalla carne rossa dell'America rurale...»: così, nel romanzo d'esordio della cineasta Ruth L. Ozeki, intitolato e come potrebbe essere diverso, Carne (Einaudi, traduzione di Anna Nadotti), una più che normalmente cinica «Beef-Export» newyorchese sferra in un programma tv il suo attacco, a base di arrosto alla Coca-Cola, di manzo caramellato, di «ostriche della prateria» e altre simili «piacevolezze», al Paese del Sol Levante, il più autarchicamente mangiatore di pesce del mondo. Peccato che tutto questo avvenga attraverso una «oriunda» che si rivelerà ribelle sino al punto di portare «in diretta» personaggi che destabilizzeranno 1 Immagine voluta, wasp e un po' tonta: donne di colore, donne m difficoltà, addirittura donne lesbiche e quel che è peggio, vegetariane. Un libro che è una piccola battaglia (oltre che un viaggio «non sentimentale di sentimenti» nell'Ame¬ rica più appartata), al razzismo, al machismo e alle follie di un mercato selvaggio e di dimensioni ormai planetarie. All'apparenza strano viatico, ma forse buon antidoto per noi che vogliamo entrare da stamane al Salone del Gusto del Lingotto dove le carni vivaddio saranno nostrane e l'arrosto avrà il regolare contorno di patatine (niente Wesker) senza voler assomigliare, in tutte le possibili variazioni, a nient'altro che a se stesso e così ognuna delle altre migliaia di «voci» della gastrono¬ mia mediterranea che vorremmo, sì anche musicalmente, ancora «sentire», come si raccomanda lo studioso dell'alimentazione Giovanni Rebora nelle storie di cibi e di cucina che ha raccolto per LaMirella Appuriti CONTINUA A PAG. 2 SECONDA COLONNA In cucina mi sento un Don Chisciotte In verità, mi sono costantemente occupato di alimentazione e molto poco, o niente, di cucina. Le due cose s'incontrano come fantasmi di madre e figlia che non si parlano salutandosi appena. L'alimentazione è preistorica e metaforica, I preumana, perfino metafisica e mistica; la " cucina è storica, inclusa in categorie spazio1 temporali, e tanto concreta da poter sugge•rire immagini al mito, alla poesia e alta pittura = (il fcodegón ispanico prodigio velazquino, interni olandesi e fiamminghi, Zola Marziale, Petronio, banchetto di Tieste). Ma, nella cucina, il Filosofo di Rembrandt dorme. Diiò meglio: in lui la cucina è in coma protratto, come il cane del Sette Dormienti. | Se lo interroghi sull'alimentazione, risponde i volentieri. In fatto di cucina è debolmente I informato, appena conosce qualche utensile, si prepara la cena distrattamente, la sua risposta sarà piuttosto vaga. Per risalire all'archetipo dell'alimentazione, rivelandone ciò che meglio corrisponde all'idea, io sono l'oracolo di Ammone (temI poraneamente muto, per restauri), ma di ricettedi cucina sono più sprovvisto di Don Chisciotte. & Carpione televisivo 1 granchio editoriale Antipasto di capesante idealistiche macerate in olio di oliva extravergine. Pesce in carpione televisivo'. Torta di granchio editoriale con maionese e-afewne mondato a neve. Risotto alle cicale ammutolite in brodo. Triglie politicamente corrane irrorate con succo di limone e cosparse di erbe aromatiche. Pollo allo scalogno accompagnato da riso al parmigiano. Dolce alla ricotta con uvette della memoria e savoiardi dei maestri scomparsi. Marmellata di fragole populiste e biscotti New Age. Bianchi secchi dell'Alto Adige in secchielli di lega antisecessionista. Moscato piemontese a bassa temperatura. Giuseppe Porriiggia Un romanzo sulla carne e un altro sul cioccolato, un saggio su pasta e pizza e un millelire sulla mozzarella, le ricette diAmado e quelle dei futuristi, una storia del cibo dal Medioevo al y700: le novità più appetitose in libreria, mentre si apre oggi a Torino il primo «Salone del gusto» Filiberto. I i PS.: A Torino, le migliori preparazioni di cucina naturale si possono trovare da Daniela, al negozio Mezzaluna, in piazza Emanuele Filiberto.

Luoghi citati: America, Torino