Giorni contati per i paradisi fiscali

Giorni contati per i paradisi fiscali IL CASO BOVE LE TASSE SONO VIRTUALI La Commissione Ue prepara il regolamento. Il 1° dicembre l'esame dei ministri Giorni contati per i paradisi fiscali Anche l'off-shore di Trieste al tribunale Ecofin ■MINISTRI dell'Ecofin riceveranno l'elenco il primo dicembre. E dovranno decidere: quali «off-shore», quali paradisi fiscali, rifugio ideale per società e capitali, possono continuare a offrire agevolazioni. Il criterio-base per il futuro, secondo la Commissione di Bruxelles, è ben chiaro e verrà fissato molto probabilmente mercoledì nel regolamento: i regimi agevolati potranno restare invita soltanto «se contribuiscono effettivamente allo sviluppo locale» e se «non causano perdite significative di gettito in altri Paesi membri». Ma i ministri dovranno pronunciarsi sull'esistente. Giudicare, sulla base dei rapporti già stilati in merito agli attuali regimi fiscali potenzialmente dannosi per la concorrenza. L'indagine è stata condotta da un gruppo di lavoro che ha utilizzato i principi del codice di condotta approvato lo scorso anno. I primi ad arrivare sotto la lente dell'Ecofin dovrebbero essere il centro off-shore di Trieste, i Dublin Docks, la zona libera di Madeira e Santa Maria (Azzorre, Portogallo), le agevolazioni concesse dal governo finlandese alle compagnie assicurative stabilite nelle Isole Aaland, quelle offerte dal governo svedese alle compagnie assicurative straniere. Ma potrebbero comparire (la Commissione sta lavorando all'elenco) anche le agevolazioni concesse alle imprese stabilite a Gibilterra, il regime fiscale dei Centre de Coordination in Belgio e in Lussemburgo, il regime fiscale concesso in Francia e Gran Bretagna ai centri direzionali e logistici delle compagnie straniere. L'obiettivo evidente è quello di eliminare i casi più clamorosi, tipo le britanniche Isole del Canale che avrebbero attirato, grazie ai principeschi trattamenti, qualcosa come 800 mila miliardi di lire. E sarà difficile dimostrare, come chiederà la Commissione, che contribuiscono effettivamente allo sviluppo dell'economia locale. Nell'elenco da portare all'Ecofin figureranno i casi notificati spontaneamente dagli Stati membri, ma anche quelli evidenziati dal gruppo di lavoro sulla base di informazioni pubbliche. Per ciascuno di questi casi sarà presentata una descrizione dettagliata. Ma il gruppo sul codice di condotta dovrebbe presentare all'Ecofin anche uno studio sui legami costituzionali tra i Paesi Ue ed i loro territori indipendenti ed associati, un problema che riguarda soprattutto Francia, Gran Bretagna e Olanda. Casi ormai ben conosciuti, citati dall'Ofc report, pubblicato in Inghilterra. Madeira, ad esempio, crocevia navale, mille chilometri dal Portogallo, 400 dalla costa africana, offre l'esenzione dalle imposte dirette per i redditi societari, l'esenzione da Iva e imposte doganali, assoluta assenza di vincoli valutari e un pacchetto di incentivi finanziari e semplificazioni amministrative. Ma anche l'Olanda si segnala per la particolare discrezione dei suoi ispettori fiscali. E l'Irlanda fa ponti d'oro ai grandi gruppi: infatti Ibm, Volkswa gen e Paribas l'hanno scelta per le loro sedi. Ma il lavoro moralizzatore di Bruxelles, se riuscirà a sforbi ciare i casi più clamorosi, difficilmente arriverà a limitare il fenomeno della fuga di società e capitali nei luoghi fiscalmente più accoglienti. Basti pensare a Cipro, isola strategica del Me diterraneo. Caduto il muro di Berlino, è stata «scoperta» an che dalle società dell'Est: do vrebbero essere già 10 mila, che versano al governo 250 milioni di dollari 1 anno in cambio di controlli virtuali sui loro traffici, [r. e. s.] Mario Monti, commissario europeo per il Fisco

Persone citate: Casi, Dublin, Madeira, Mario Monti