Tassisti, continua l'assedio a Rutelli

Tassisti, continua l'assedio a Rutelli LE METROPOLI PER 1 SINDACI Roma bloccata da una settimana per la protesta contro la liberalizzazione Tassisti, continua l'assedio a Rutelli «Noi, vittime del traffico» LSS ROMA m ULTIMISSIMA protesta dei tassisti, romani è esplosa ieri mattina alla Fiera di Roma^all'Eur, dov'erano riuniti i Ds pei? eleggere il nuovo segretario Walter Veltroni. In cinquanta si sono riuniti davanti all'ingresso, dove di solito avrebbero atteso quietamente i politici in uscita, e li hanno inondati di slogan truculenti del tipo «Ds-SS» oppure «Tocci Boia». E' finita con un centinaio di denunce a piede Ubero per manifestazione non autorizzata. E molti disagi per chi avrebbe preso volentieri un'auto pubblica. Ma non si può. Perché da quasi una settimana i tassisti romani sono in sciopero contro Rutelli e contro l'assessore al Traffico Walter Tocci, diessino. I due vogliono parzialmente liberalizzare il settore dei taxi. E i tassisti l'hanno presa malissimo. In piazza Venezia, ai piedi del Campidoglio, c'è uno dei principali presidi degli scioperanti. Le macchine sono tutte lì, tirate a lucido. Gli autisti fanno capannello. Ma di caricare un cliente non se ne parla. Quelli che ci provano, se ne vanno mesti con un volantino in mano che vorrebbe spiegare le ragioni della protesta ma è scritto in sindacalese puro. Figurarsi se un giapponese o un americano possono capirlo. Se non c'è servizio, in compenso è una sagra del folklore potendosi sentire da queste parti un buon campionario di antiche insolenze romanesche tipo «quel grandissimo cornutone». Il soggetto, inutile dirlo, è il solito Tocci. Il quale propone, in sintesi, due modifiche al regolamento comunale sui taxi, che risale al 1966 e che è stato ampiamente censurato dall'Antitrust perché troppo a favore dei conducenti e a sfavore degli utenti. Primo, liberalizzare timidamente le tariffe con la possibilità di fare qualche sconto e di propa^ gandarlo: «La cooperativa radio taxi XY vi porta all'aeroporto fa cendo pagare metà supplemen to!». Secondo, liberalizzare gli orari, che invece ora sono rigorosissimi, ruotando su due turni di sette ore e mezzo, con l'effetto pratico di tenere fermi in garage ogni volta la metà dei seimila taxi cittadini. Su queste due ipotesi s'è aperta una guerra che a Roma non si ricorda dai tempi degli Orazi e Curiazi. Liti in Consiglio comunale. Botte in piazza. Una setti mana di sciopero. Gianfranco Fini si è trasformato in tutore dei tassisti e pazienza se si tratta di una battaglia antiliberista. Francesco Rutelli è diventato di colpo un cagnaccio che non vuole scen dere a compromessi. Loro, i tassisti, sono letteralmente inferociti. C'è da fare una capatina a piazza Venezia per capire tutta la frustrazione della categoria. Che guidare un'auto pubblica nel traffico di Roma sia un lavoro duro, c'è poco da dire Ma forse è diffìcile da capire una reazione così sanguigna e compatta - da destra a sinistra, i sindacati moderati sono stati netta mente scalzati - se non si capisce che la «modesta proposta» di Tocci in pratica scardina un sistema consolidato e garantito. A dirne male, lo si potrebbe definire un sistema corporativo. Perché con la storia dei turni, solo la metà dei tassisti è disponibile. Ma tremila taxi sono davvero pochini per una città di tre milioni di abitanti. E addio concorrenza. Ci sarà poco da meravigliarsi, insomma, se poi i romani non trovano un taxi, oppure in periferia non ci vanno, o ci sono file alla stazione, o arrivano con un tassametro già bollente. «Ma guardate che la colpa delle tariffe alte non è nostra, ma di Rutelli e Tocci. Perché è colpa loro se la città è invivibile. Se il traffico è impazzito per i cantieri del Giubileo. Dove arriveremmo in sei minuti ce ne vogliono dodici o anche quindici: chiaro che il prezzo si raddoppia», spiega Latina 27. «Le tariffe amministrate oltretutto non considerano affatto i nostri costi», aggiunge Cigno 22. Inutile chiedere i nomi, la sigla è tutto per chi vive attaccato a una radio in strada. Questa storia della liberalizzazione proprio non gli va giù. «Raddoppieremmo i costi, mica gli introiti», spiega Berna 28. «Tutto gira intorno al traffico e alle corsie preferenziali che non ci sono», secondo Gedda 2. E già che si parla di corsie preferenziali c'è chi tira fuori una lettera circolare scritta da Tocci ai tassisti nel maggio scorso, lettera chiaramente pre-elettorale, che rivendica l'apertura di nuove corsie preferenziali che «invece - insorge Como 15 - stanno lì da secoli, l'unica nuova è in via Omero e nessuno la rispetta». Inutile dire che riparte l'insulto. Il rituale «li grandissimi mortacci sua!». E intanto mentre a piazza Venezia si discute, e si continuerà a discutere per giorni, i poveri viaggiatori che scendono da un aereo carichi di bagagli si affollano sul trenino che porta a Roma. In fondo sono più fortunati di quelli che scendono da un treno a Termini, magari di sera, e si affacciano su una piazza dei Cinquecento spettrale, tutta di immigrati gesticolanti e pensiline vuote. Bene arrivati. Francesco Grignetti FRANCESCO RUTELLI • NATO A ROMA | il l4 giugno 1 954 sposato con Barbara Palombelli, giornalista, due figli, uno nato nel 1 982, l'altro adottato nel! 993 TV» FRONTO CURRICULUM Dal 1975 militante del partito radicale di Roma t>al 1983 più volte deputato AMA Il calcio (tiene per la Lazio) e il tennis; girci in motorino. NATO A MILANO Il 6 luglio 1950 compagna Giovanna Morerio, nessun figlio. SINPACI A CONFRONTO TLAUREA. in giurisprudenza CURRICULUM azienda meccanica di famiglia (Albertini Cesare spa). Dal 1981 Vicepresidente Assolombarda Dal 1996 Presidente Federmeccanica AMA Shakespeare, ali scacchi, la montagna e gli sci; gira in Vespa GABRIELE ALBERTINI Nella capitale il bersaglio è il regolamento dell'assessore TFini paladino degli autisti Nella capitale il bersaglio è il regolamento dell'assessore Tocci Fini paladino degli autisti A Milano il primo cittadino replica «Antisindacale? No Difendo i cittadini contro lo strapotere delle corporazioni» Francesco Rutelli è al secondo mandato come sindaco della capitale Gabriele Albertini (foto a destra) è invece al primo mandato