la Spugna chiede l'esfradizione di Pinochet

la Spugna chiede l'esfradizione di Pinochet Mentre la magistratura spagnola rifiuta Tincriminazione di Castro: è un capo di Stato la Spugna chiede l'esfradizione di Pinochet Accolte le tesi di Garzati, il Cile richiama l'ambasciatore MADRID NOSTRO SERVIZIO A denti stretti, dopo aver ripetutamente espresso nelle ultime settimane la sua opposizione, il governo Aznar ha dato ieri luce verde alla richiesta di estradizione di Pinochet presentatagli martedì scorso dal gip del Tribunale Nazionale Baltasar Garzón. Il governo cileno, contrario al processo in Spagna dell'ex dittatore, ha richiamato per protesta a Santiago il suo ambasciatore a Madrid. E, mentre i «pinochetisti» chiedono a gran voce la rottura delle relazioni diplomatiche con la Spagna, Isobel Allende, la figlia del presidente deposto nel golpe di Pinochet del '73, sottolinea: «Pinochet è già stato processato e condannato moralmente da tutta l'umanità». C'era grande attesa ieri mattina alla Moncloa, il Palazzo Chigi madrileno, per la decisione del Consiglio dei rninistri. Alle 14, il ministro portavoce Josep Piqué, pesando le parole, dichiarava: «Il governo ha sollecitato alle autorità del Regno Unito l'estradizione di Don Augusto Pinochet Ugarte. I delitti che gli vengono imputati dall'autorità giudiziaria spagnola e che motivano questa decisione del Consiglio sono: genocidio, terrorismo e torture. I fatti su cui si basa la sollecitudine giudiziaria sono stati commessi tra il '73 e l'80. Noi rispettiamo le decisioni dei nostri giudici e ci siamo limitati ad essere meri postini della nostra magistratura». Subito dopo ha preso la parola il ministro degli Esteri Abel Matutes, che si è sempre pervicacemente opposto all'operato di Garzón sostenendo, in linea con il ricorso presentato dal capo dei pm del Tribunale Nazionale ed ex franchista Eduardo Fungairino (respinto alrunanimità, una settimana fa, dal¬ la sala penale dell'Alta Corte madrilena) che la magistratura spagnola non era competente per giudicare crimini commessi in Cile benché delle 3128 vittime imputate a Pinochet, 600 siano spagnole. Quasi scuse ufficiali per il passo intrapreso di malavoglia. «In ogni situazione ci sono elementi che confortano o che creano problemi o difficoltà. Questa estradizione è uno di questi casi - ha detto, mesto, Matutes -. Dobbiamo applicare le leggi ci piaccia o no, anche se desideriamo mantenere i nostri rapporti fraterni con il Cile. Mai abbiamo voluto che si facesse giustizia a costo di creare problemi agli amici. Ma siamo obbligati al rispetto che uno Stato di Diritto deve alle decisioni dei giudici». La richiesta di estradizione arriverà al Foreign Office di Londra martedì prossimo ed il governo Blair avrà 40 giorni per rispondere. Ieri mattina Garzón, che tre settimane fa ha spiccato il mandato di cattura che ha fatto arrestare Pinochet, continuava la sua istruttoria interrogando le vittime del golpista. Secondo la attendibilissima «Radio Ser» (del gruppo multimediale di «El Pais»), «la rapidità della richiesta di estradizione è essenziale perché, se arriva quando Pinochet è ancora a Londra, anche se la Camera dei Lord riconosce la settimana prossima ia sua immunità come ex capo di Stato, si potrebbero produrre nuove iniziative giudiziarie». Visto che Garzón aveva richiesto a Londra di interrogare Pinochet, par di capire che una clamorosa trasferta del gip è, probabilmente, imminente. La reazione del governo cileno è stata immediata. Il ministro degli Esteri José Miguel Insulza, è comparso davanti alle telecamere visibilmente sdegnato. «La decisione di Madrid ci suscita profondo malessere ed influirà nei rapporti bi- laterali (la Spagna è il primo investitore estero nel Paese andino, ndr). Abbiamo richiamato il nostro ambasciatore per essere informati con dettaglio - ha detto Insulza -. Ma questa iniziativa non significa una rottura dei rapporti diplomatici con la Spagna». Matutes gli ha risposto alle 19 con un comunicato ufficiale ribadendo: «La richiesta di estradizione non è assolutamente una decisione politica del nostro governo». Da Santiago, i «pinochetisti» sparavano in diretta alle radio spagnole: «L'estradizione è un nuovo atto di imperialismo e colonialismo della Spagna. Bisogna rompere subito le relazioni diplomatiche con Madrid». Nella capitale cilena la situazione è molto tesa. Ambasciata, consolati ed aziende spagnole sono presidiate dai «carabineros». Sei cittadini spagnoli hanno denunciato giovedì alla polizia di essere stati pestati. «Ringrazio la giustizia spagnola e sento vergogna perché ì nostri tribunali non sono stati capaci di processare Pinochet», ha dichiarato a Madrid Isobel Allende. Contrariamente a Pinochet, Fidei Castro può dormire sonni tranquilli dopo la denuncia per genocidio presentata da anticastristi al Tribunale Nazionale giovedì scorso. Matutes ha sostenuto con forza: «Castro gode dell'immunità come Capo di Stato e non può essere in nessun caso estradato». Gian Antonio Qrighl •IL PUNTO* • 21 settembre Pinochet arriva a Londra per essere operato (il 9 ottobre) di ernia del disco. • 17 ottobre Il generale viene arrestato su richiesto del giudice spagnolo Garzón che ne chiede l'estradizione. • 22 ottobre L'Europarlamento sollecita Madrid a chiedere l'estradizione. • 28 ottobre L'Alta Corte inglese decide che Pinochet ha diritto all'immunità diplomatica. • 29 ottobre Dopo la denuncia di un esule cileno, il ministro della Giustizia italiano Diliberto chiede alla Procura milanese di indagare sul generale. • 30 ottobre La Corte spagnola decide che il procedimento giudiziario di Garzón è legittimo. • 2 novembre A Londra viene presentato il ricorso contro la sentenza dell'Alta Corte inglese. La decisione forse lunedì. uà