Morandi, canzoni libere sui tetti di New York

Morandi, canzoni libere sui tetti di New York Ha presentato in America il nuovo td Morandi, canzoni libere sui tetti di New York «La prima volta nel novembre di 30 anni fa a un folla proposi "Se non avessi più ti"» NEW YORK. Afferra il microfono con uno dei suoi gesti bruschi e morbidi nello stesso tempo. Molleggia sulle ginocchia, abbassa una spalla, inebria la testa, e mentre mette la mano in tasca «Volevo fare un viaggio diverso», dice. Gianni Morandi, 54 anni, è arrivato a New York per partecipare alla maratona, ma anche per presentare il nuovo doppio ed «30 Volte Morandi» e girare il video di «Canzone libera», uno dei tre brani inediti pubblicati in questo ultimo disco. Non è cambiato di una virgola. Tranne qualche segno del tempo sul viso di ragazzo con gli zigomi alti e il sorriso contagioso è lo stesso di 30 anni fa, quando arrivò proprio qui al Madison Square Garden nel novembre del 1968. «Era la prima volta che vedevo New York», racconta, «e davanti a quella folla di 20 mila spettatori cantai "Se non avessi più te", il bellissimo testo d'amore scritto da Franco Migliacci. L'arrangiamento oggi è diverso e ve lo faccio ascoltare». Nella Radio City suite della Rainbow Room, al 64° piano del Rockefeller Center, davanti a una piccola folla di giornalisti, fotografi e televisioni, si spengono le luci, si accendono i riflettori e Morandi comincia lo show. Dalle finestre di cristallo i grattacieli luccicano e spicca l'Empire State Building illuminato di giallo e rosso, i colori delle foglie d'autunno. Mentre canta Morandi è calamitato dallo spettacolo della città. Ha lo stupore del ragazzo, che a 19 anni assordò tutti con «Fatti mandare dalla mamma». E ancora si stupisce di quel successo da cui non si è lasciato mai travolgere. «Mi sento in corsa e voglio fare altre cose», riattacca, appena smesso di cantare. «Ho bisogno di nuove avventure e nuovi stimoli musicali», continua. Partecipare alla maratona di New York e superare il traguardo all'8 mila 338° posto («ma dopo di me ne sono arriva- Gianni Morandi ti altri 22 mila e 400») per Mi è stato un gesto simbolico. Con altri nove amici di Bologna, il (Celeste Group», con cui gioca a caletto, sei mesi fa aveva deciso di partecipare a questa gara che i nevcrchesi aspettano per 12 mesi l'anno. Laura Fogli, la primatista di maratona, lo ha allenato a'ritmo di 7C chilometri a settimana e come unragazzino è arrivato qui a correre «Il mercato americano è inpenetrabile», racconta appollaito su uno sgabello solitario, che'sta in mezzo al palcoscenico, «manon ho fatto mai nessun tentativp serio per sfondare in questo paese». Quando arrivò qui la primavolta il manager d?i Beatles gh prepose di rimanere i lavorare 9 mes l'anno negli Stat Uniti. «Con la tut voce e iltuomod(difare possiamo fare grandi case, mi disse, ma io ero appena sposato con Laun Efrikian e aspettavamo Mari ama, la nostra prima figlia». Giami Mo- randi è qutllo che ha messo sempre in primo piano la vita prvata e continua a farlo. Adesso si ìllontana da Bologna il meno possibile: «Non voglio perdere nemnEno un momento della crescita di mio figlio Pietro», racconta. PietD ha 15 mesi ed è nato dalla sua unirne con Anna Dan. Il tempo del concerto-conferenza sta per scadere, lui prende la chitarra, l'accorda e attacca: «C'era un ragazzo che come me...», naa all'epoca della guerra del Vietnam. Bisogna sentirlo dal vivo questo Gianni Morandi. Il bianco dei suoi occhi scintilla, l'energia emana da ogni gesto del corpo, ma tutto questo l'album numero 29 iion b trasmette. L'aiTangjamen^ è nuovo, ma non ha niente a chetare con la forza della sua voce. «Jprnerò per un concerto alla Carnijie Hall in aprile o maggio», dice Mirandi, che domani ritorna a casa. Fiamma Arditi qmt Gianni Morandi

Luoghi citati: America, Bologna, New York, Stat Uniti, Vietnam