E le Aem si consorziano di Luigi Grassia

E le Aem si consorziano E le Aem si consorziano Torino guida il polo Nord-Ovest TORINO. Piccole Enel crescono. Reduce da 48 ore in cui ha annunciato la nascita, in vista della liberalizzazione del settore, di un autonomo polo elettrico del Nord Ovest e ha incontrato il ministro dell'Industria Bersani, per dirgli come i produttori e i distributori locali vorrebbero la riforma, il presidente della Azienda Elettrica Municipale di Torino e di Federmeccanica, Giovanni Del Tin, spiega le strategie del consorzio di cui è regista e quelle degli altri già nati o in formazione in tutta Italia. Professor Del Tin, chi farà parte del Polo del Nord- «Cón Aem Tonno si consorzieraiPMPRWIÉÉiiMfcrcelli, Aem Cremona, Asm Voghera, Amsp Seregno e Asm Sondrio. Siamo in trattative anche con le aziende elettriche di Sanremo, Imola e Modena e puntiamo ad accordi nelle province di Parma e Piacenza». L'unione fa la forza? Quali sono i vantaggi? «Ci consorziamo per scambiarci energia, partecipare a concorsi e gare in Italia e all'estero, coordinare gli acquisti riducendo il costo dei componenti, mettere in comune le risorse e i sistemi di formazione, sicurezza e compatibilità ambientale. Tutto questo senza dipendere dall'Enel». Ma distanti l'uno dall'altro come siete, l'Enel non vi terrà in pugno attraverso la rete di colìegamento? «Per crearci un canale alternativo siamo in trattative con le Fejpwwe dellqwgggto, per sportare la nostra corrente go i cavi^MMÉtttàzione treni. Ma soprattutto contiamo sull'utilizzo non discriminatorio della stessa rete Enel». Il decreto Bersani, che prevede una rete nazionale che resta di proprietà Enel ma gestita da un ente autonomo, vi soddisfa? Non vi sentite più garantiti dall'ipotesi dell'authority, che vorrebbe sottrarre del tutto la rete all'ente elettrico? «La proprietà della rete nazionale non ci preoccupa in sé. Purché siano escluse le pratiche discriminatorie dell'Enel, che troppo spesso ci dice che una cosa o l'altra non si può fare o ci impone tariffe che possiamo solo subire». Ma avete tanta energia da far viaggiare da Torino a Imola o Sanremo o viceversa? «Anzitutto il consorzio ci perbilanciare i picchirdi la cui distribuzione ferisce fra città e città! E poi attraverso l'impianto della Valle Orco (Gran Paradiso) potremmo importare elettricità dalla Francia a prezzi molto convenienti. E il decreto Bersani liberalizza anche l'im- port-export dell'energia». Ci sono altri poli dell'elettricità oltre a quello del Nord Ovest? «C'è quello lombardo-veneto centrato sulla Aem di Milano con estensioni a Brescia, Rove reto, Perona e Vicenza. E l'Edison ha promosso un consorzio fra Gorizia, Parma, Rovereto, Trieste e Vercelli». Al ministro Bersani ha chiesto correzioni importanti al decreto? «Come presidente di Federelettrica, a nome di tutte le aziende municipalizzate, ho chiesto che sia più facile acquisire le reti urbane dell'Enel. Questo permetterebbe alle aziende di>orescere ed eliminerebbe molte situazioni irrazionali. Ad esempio a Torino il 50% dei clienti è servito da Aem e il 50% da Enel. In certi palazzi una scala è Aem e un'altra Enel». Luigi Grassia

Persone citate: Bersani, Giovanni Del Tin, Perona, Professor Del Tin, Rove