Dalla Spagaa: arrestate Castro

Dalla Spagaa: arrestate Castro Un'associazione di esuli cubani si appella al tribunale di Garzón. L'Avana: una denuncia assurda Dalla Spagaa: arrestate Castro «Mandò al massacro 18 mila persone» MADRID NOSTRO SERVIZIO Un'associazione anticastrista ha scelto ieri il Tribunale Nazionale di Madrid per denunciare Fidel Castro ed altri tre pezzi da novanta della «revolución» del '59. Tribunale già celebre perché un suo gip, Baltasar Garzón, spiccò 18 giorni fa l'ordine di cattura che ha fatto arrestare Pinochet a Londra per «genocidio, torture e terrorismo». I delitti imputati sono gli stessi di Pinochet..Non solo: gli anticastristi chiedono anche un ordine di cattura internazionale contro i denunciati. Ma Garzón aveva già archiviato una denuncia analoga l'anno scorso. La «Fundación para los Derechos Umanos en Cuba», l'associazione che in Spagna rappresenta la poderosa «Fundación Nacional Cubano-Americana di Miami», si è presentata ieri mattina alle 12 al Tribunale Nazionale con una querela di 56 pagine. Oltre al «Lider Maximo», sono stati denunciati suo fratello e ministro della Difesa, Raul, l'ex comandante dell'esercito castrista e attuale ministro del Turismo, Osmani Cienfuegos e l'attuale ambasciatore delFAvana a Ginevra Carlos Amat. La denuncia è stata presentata alla segreteria del Tribunale Nazionale ed è stata aggiudicata alla 2a sezione penale del gip Ismael Moreno Chamorro, 43 anni, in magistratura dall'83 e al Tribunale Nazionale dall'88. Moreno, intimo amico di Garzón ed anche lui di sinistra, un ex poliziotto che ha studiato giurisprudenza per poi entrare in magistratura dopo avere vinto un concorso, è meno noto di Garzón, ma altrettanto determinato. Fu lui che impedì che andasse in prescrizione il caso del sequestro Marey, la prima azione degli Squadroni della morte anti Età, che ha portato in galera l'ex ministro socialista degli Interni, Barrionuevo. Ma è ancora presto per sapere se Castro potrebbe essere indagato. Moreno ha richiesto prima il parere del pm e poi deciderà, nelle prossime settimane, se ci sono gli elementi per avviare l'istruttoria. Per la «Fundación para los Derechos Umanos en Cuba» non ci sono dubbi. «Quando Castro arrivò al potere, cominciò un meccanismo di repressione, il terrore rivoluzionario. Furono 18 mila le vittime - si legge nella denuncia - di 128 delle quali, tra cui 5 spagnoli, 1 statunitense ed 1 svizzero, si dettagliano i particolari della morte». I fatti denunciati spaziano daUa tentata invasione di Cuba della Baia dei Porci, quando 9 prigionieri morirono asfissiati mentre erano trasportati da Cienfuegos in galera, al tentativo di fuga dall'isola del '94, quando 42 persone morirono affogate perché speronate dalle corvette castriste. «Proprio la sentenza in cui la magistratura spagnola stabilisce che è competente per processare Pinochet ci ha convinto a presentare questa denuncia sosteneva ieri, in conferenza stampa, la portavoce della Fundación, Clara Maria Del Valle -. Mentre i turisti godono il sole nelle bianche spiagge di Cuba, continua la repressione». Il ministro degli Esteri, Abel Matutes, che ha impiegato due anni per ricucire gli incrinati rapporti del premier Aznar con Cuba, era ieri visibilmente infastidito dalla nuova denuncia. «Non credo che andrà avanti, è improponibile», ha dichiarato alla tv statale mentre confermava che oggi il Consiglio dei ministri di Madrid approverà la richiesta di estradizione di Pinochet presentata da Garzón. il 20 ottobre scorso, come se presentisse l'effetto domino del caso Pinochet, il «comandante» dichiarava: «Appartengo ad una stirpe che difficilmente può essere arrestata. Non solo per la mia morale, bensì per la storia della mia vita». E Garzón ha archiviato, per assoluta mancanza di prove, una denuncia contro Fidel presentata da altri anticastristi. Gian Antonio Orighi La fine dell'impunità: uno spettro turba la «pensione» dorata di Stroessner come di Idi Amin Dada di Menghistu come di Baby Doc Nella foto grande, Il leader cubano Fidel Castro, contro il quale è stata presentata una denuncia in Spagna. Da sinistra, il paraguayano Stroessner e l'etiope Menghistu Sotto, il cinese Li Peng