Gore prenota il Duemila Voci sul candidato Hillary

Gore prenota il Duemila Voci sul candidato Hillary PERSONAGGI RIVINCITA VICE- Gore prenota il Duemila Voci sul candidato Hillary WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Al Gore allunga la falcata. La vittoria a sorpresa dei democratici nelle elezioni di martedì ha dato una gran carica alla candidatura presidenziale del vicepresidente, che adesso ha preso decisamente il comando nella corsa per la Casa Bianca. In una campagna elettorale che i repubblicani avevano cercato di trasformare in un referendum su Bill Clinton, il fedelissimo Gore non si è tenuto in disparte per timore di macchiarsi. Anzi, si è sgolato più di tutti in giro per il Paese. E come ha prontamente fatto notare il suo ufficio stampa ieri mattina, è apparso in ben 224 distretti elettorali per dar man forte ai candidati democratici. Gore ha vinto la sua scommessa. La distanza tra lui e gli altri possibili candidati presidenziali - l'ex senatore e cestista Bill Bradley, i senatori John Kerry (Massachusetts) e Bob Kerrey (Nebraska) - è cresciuta. E il suo rivale più diretto per la nomination, il deputato Richard Gephardt, pare interessato a guidare la Camera dopo il Duemila ora che i democratici hanno buone possibilità di riconquistare la maggioranza. Il nuovo status di Gore è confermato dalle sue ultime quotazioni nei listini degli allibratori a Las Vegas: viene dato vincente 5 a 1 nella corsa alla Casa Bianca - una quotazione note- vole a due anni dalle elezioni e a gara appena iniziata. George W. Bush, il favorito tra i candidati repubblicani, viene dato vincente solo 8 a 1 nonostante risulti più popolare di Gore nei sondaggi a confronto diretto. Come mai? Perché la competizione tra i repubblicani è molto più accesa, e per Bush rischia di essere più difficile vincere la nomination del suo partito che non la presidenza degli Stati Uniti. RETTIFICA A causa di un refuso, nell'editoriale di Carlo Rossella pubblicato ieri in prima pagina, dal titolo «Al centro la politica del futuro», la parola «video» è diventata «veto». Il riferimento corretto è quindi al «video dell'interrogatorio presidenziale». Ce ne scusiamo con l'autore e con i lettori. Newt Gingrich, il pericolante speaker della Camera, è ormai fuori gioco nella corsa per la Casa Bianca. Ma sempre a Las Vegas il miliardario Steve Forbes viene dato vincente 12 a 1 una quotazione più che rispettabile. E poi ci sono l'ex giocatore di football Jack Kemp ( 15 a 1 ), l'ex governatore Lamar Alexander (20 al), l'ex vice presidente Dan Quayle (20 a 1) - una serie di «ex» che scaldano i muscoli da mesi. Sempre sul fronte repubblicano continua a suscitare interesse la candidatura di Elizabeth Dole, moglie di Robert Dole - il candidato alla Casa Bianca nel 1996. Anzi, c'è già chi pensa a un «dream team» repubblicano per il Duemila: George W. Bush per la presidenza ed Elizabeth Dole per la vice presidenza. Sul fronte democratico nessuna donna ha finora espresso ambizioni presidenziali. Ma Hillary Clinton si è mossa come una forsennata in questa campagna elettorale per salvare la presidenza di suo marito. E il suo contributo è stato fondamentale nel mobilitare il voto femminile. Le vittorie dei democratici a New York e in California sono anche merito della First Lady, che in quei due Stati - e nella sua Chicago - davvero non si è risparmiata. E' pronta per la Casa Bianca? C'è già chi scommette su di lei, ma gli allibratori di Las Vegas la danno vincente soltanto cinquemila a uno. [a. d. r.] Il successo democratico alle elezioni di «mld term» rappresenta anche la riscossa di Hillary Clinton

Luoghi citati: California, Las Vegas, Massachusetts, Nebraska, New York, Stati Uniti