Sexgqte, ora i repubblicani hanno fretta di Andrea Di Robilant

Sexgqte, ora i repubblicani hanno fretta La commissione Giustizia manda a Clinton la lista delle imputazioni: ci dica quali vuole contestare Sexgqte, ora i repubblicani hanno fretta Dopo ilflop elettorale, via subito alle audizioni WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Forte della bella prova nelle elezioni di mid-term, Bill Clinton cerca di mettersi rapidamente alle spalle sia la procedura di impeachment sulla vicenda Lewinsky che il travagliatissimo caso Paula Jones. I repubblicani, che hanno cercato invano di capitalizzare sugli scandali presidenziali in queste ultime elezioni, ora sono anch'essi improvvisamente ansiosi di chiudere quel capitolo per non perdere altro terreno presso gli elettori. II presidente della commissione Giustizia della Camera Henry Hyde, che darà il via alle audizioni sull'impeachment la settimana prossima, ha deciso di ridurre al minimo i lavori convocando un solo testimone - il procuratore Starr, che deporrà il 19 novembre. E sempre allo scopo di accelerare la procedura, Hyde ha mandato ieri al Presidente una lettera nella quale ha elencato una serie di fatti incriminanti, chiedendo a Clinton di isolare solo quelli che egli ha intenzione di contestare. «In questo modo potremo subito concentrare i lavori sui punti che rimangono da chiarire», ha spiegato il presidente della commissione. A favore del Presidente gioca anche il grande subbuglio in cui è piombato il partito repubblicano dopo la sorprendente sconfitta elettorale subita martedì. Lo speaker Newt Gingrich, che aveva guidato le truppe all'assalto di Clinton prima del voto, ora è a sua voi ta sotto attacco sia dalla destra del partito che dall'ala mode rata. Ma nonostante la fretta di concludere la procedura di im peachment, il processo costi tuzionale che si è ormai messo in moto con il voto della Carne ra il mese scorso non può essere interrotto. E la commissio ne Giustizia della Camera rimane dominata da una maggioranza conservatrice ostile a Clinton. E' dunque possibile che la commissione voti entro la fine dell'anno a favore dell'impea chment del Presidente. La pa tata bollente passerà poi alla Camera - la nuova Camera eletta questa settimana e che si insedierà a gennaio. In quel la sede il peso delle ultime elezioni si farà senz'altro sentire ed è alquanto improbabile che i repubblicani si schierino compatti a favore dell'impea chment, danneggiando ulte riormente il rapporto con gli elettori. E se l'ipotesi dell'impea chment davvero tramonta cominciano a chiedersi alla Casa Bianca - che interesse ha il Presidente ha trovare un «compromesso» con il Con gresso - una censura, una cen sura con multa? Perché sotto porsi ad un gesto umiliante e comunque lesivo della presi denza quando gli elettori han no detto chiaramente che non vogliono più sentir parlare di questa storia? Alla viglia delle elezioni alcuni leader- democratici avevano espresso proprio questo timore: che il Presidente fraintendesse il messaggio degli elettori e cercasse di farla franca su tutta la linea. Ma nessuno aveva previsto la portata del successo democratico. Insomma, l'umore alla Casa Bianca sembra decisamente più baldanzoso. E lo si è visto ieri anche sul fronte Paula Jones, dove una trattativa ingarbugliata si trascina ormai da mesi. Per chiudere la partita con un patteggiamento fuori corte, gli avvocati della Jones sono scesi da due milioni di dollari a 950 mila dollari. Il Presidente, che aveva già offerto 700 mila dollari, ha risposto picche, consapevole che il vento spira a suo favore e che probabilmente può spuntare una cifra più vicina alla sua. In realtà la speranza di Clinton e i suoi avvocati è che l'intera vicenda Paula Jones imploda nelle prossime settimane. L'offerta dei 950 mila dollari avanzata dagli avvocati della Jones ha infatti tutta l'aria di essere una mossa disperata, tesa a prendere il possibile prima che tutto vada allo sfascio. Il New York Times ha rivelato ieri mattina che gli avvocati della Jones non ne possono più della loro cliente, delle sue richieste esagerate, delle complicazioni continue. E che l'hanno informata della loro decisione di lasciarla se quest'ultimo tentativo di patteggiamento con la Casa Bianca dovesse fallire. Andrea di Robilant Il Presidente, euforico, potrebbe rifiutare anche il compromesso della censura. Gli avvocati della Jones abbassano il prezzo ma la Casa Bianca non ci sta Hyde ha deciso di sentire come unico testimone Kenneth Starr Mentre nel partito monta un processo strisciante contro lo sconfìtto Gingrich

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