Il kamikaze? Un pazzo

Il kamikaze? Un pazzo Il kamikaze? Un pazzo «Nessun complotto dietro l'attentato ài Cremlino» MOSCA NOSTRO SERVIZIO Non un atto terroristico, ma il gesto di protesta di un singolo cittadino. Ventiquattr'ore dopo il kamikaze che ha lanciato la sua autobomba sul Cremlino con un bagagliaio pieno di esplosivo, la vicenda viene archiviata così. Il ministro dell'Interno russo Serghej Stepashin si rifiuta di usare la parola «attentato»: secondo lui, il malcapitato «terrorista» «non voleva far esplodere nulla, voleva soltanto attirare l'attenzione». Che non fosse un vero atto terroristico lo si era intuito già mercoledì sera: difficilmente un vero attentatore avrebbe deciso di far saltare l'antica fortezza degli zar con un'autobomba, tanto più che il potenziale bersaglio, Boris Eltsin, si trova in questi giorni in vacanza sul mar Nero. Per non parlare poi del mezzo scelto: un'utilitaria Moskvich vecchia di almeno 20 anni e con una velocità massima di 100 chilometri l'ora. Il conducente è saltato giù dall'auto pochi secondi prima dell'esplosione. Ha tentato di spararsi, senza successo. Portato all'ospedale insieme alle tre guardie del Cremlino rimaste ferite nell'incidente, è stato subito definito dai medici «schizofrenico». E nel frattempo nella Moskvich carbonizzata venivano trovati brandelli di ritratti di Stalin e di striscioni con citazioni del dittatore. Infine, ieri la conferma ufficiale: l'attentatore, Ivan Bobrov, 65enne pensionato di Podolsk (provincia di Mosca), era un collaboratore di Russkaja Pravda, una minuscola testata che si definisce «antisionista». Bobrov era un militante di movimenti stalinisti e di estrema sinistra e, come tutti i suoi compagni, odiava più di chiunque altro al mondo Boris Eltsin, il «traditore» che ha «venduto» la Rus sia. Secondo il direttore di Russkaja Pravda Alexandr Aratov, il suo collaboratore per carattere è «assolutamente capace di suicidio», ma non voleva uccidere nessuno. Aratov dice che, oltre a «turbamenti ideologici», Bobrov aveva anche problemi nella vita privata: soffriva molto la povertà, aggravata dalla crisi economica. Per giunta negli ultimi giorni si era incrinato il suo rapporto con la moglie che cercava di buttarlo fuori di casa. [a. z "

Persone citate: Boris Eltsin, Ivan Bobrov, Stalin, Stepashin

Luoghi citati: Mosca