Ds, oggi noste il partito dì Veltroni

Ds, oggi noste il partito dì Veltroni L'ex vicepremier diventa segretario della Quercia. Cambia anche lo statuto: D'Alema presidente Ds, oggi noste il partito dì Veltroni Primi obiettivi: dialogo con Prodi, intese con Cossutta ROMA. La pulce nell'orecchio gliel'ha messa Pierre Camiti: «Scusa Veltroni, ma perché non fai un forte appello a Prodi? In tutta Europa i cattolici democratici stanno a sinistra, da Delors a Gutierrez...». Nel suo studio a Botteghe Oscure, Walter Veltroni ha ascoltato Pierre Camiti, ha annuito e ha annotato mentalmente uno dei tanti consigli ricevuti nei vis-à-vis degli ultimi 10 giorni. Certo, a prima vista, appare hard la scena di un Prodi che si accosta ai Ds, se non altro perché il Professore è irritato con il suo amico Walter. Ma Veltroni, che oggi al Palafiera di Roma sarà eletto segretario dei Ds, prende la guida di Botteghe Oscure con un piglio ambizioso e diversi progetti in testa. Primi impegni ufficiali: l'incontro con il filosofo Norberto Bobbio e i compagni della Bolognina. Domani, nel day after della sua nomina, Veltroni sarà a Torino per un visita al senatore a vita; poi, nel pomeriggio, parlerà a Bologna, nella sezione dove Achille Occhetto annunciò la «svolta» del Pei il 12 novembre dell'89. Veltroni - come ha confidato in questi giorni - punta a rivitalizzare un partito che ha trovato «in condizioni non brillanti». Obiettivo? Fare dei Ds il punto di riferimento di tutti i riformismi italiani, quello socialista, quello cattolico, quello liberale, in modo da lievitare oltre quella percentuale (il 20-22%) che ne fa il partito socialdemocratico più debole d'Europa. E la prima mossa sarà quella di allargare gli attuali confini di partito con operazioni ardite. E allora ecco il dialogo con Prodi e con i suoi Comitati; ecco il proget to segreto della unificazione con i comunisti di Cossutta; ecco i contatti con il movimento dei sindaci per scongiurare una lista alle Eu ropee. L'allargamento più.lontano nel tempo, ma organizzativamente più corposo si profila sul fianco si nistro. Una trattativa - molto sotto traccia - è iniziata con Armando Cossutta: una prima, informalissima intesa parla di un ritomo a casa dei comunisti italiani nella primavera del 1999, subito dopo il congresso del partito del socialismo europeo a Milano e subito prima le elezioni europee. Dice Armando Cossutta: «La mia autonomia e la mia identità di comunista, che io difendo a denti stretti, non può prescindere dall'imperativo di un rapporto unitario a sinistra». E al riguardo Cossutta spende parole significative: «La sinistra plurale dovrà trovare un ubi consistami), un punto di appoggio, «più corrispondente». E quanto a Veltroni, Cossutta gli augura «di rafforzare il partito». Anche con l'aiuto dei comunisti italiani? L'Armando non lo dice, anche perché in questi giorni sta organizzando le sue truppe, i primi sondaggi sono assai incoraggianti («ci danno al 4,4% contro il 4,6% di Rifondazione») e il 22 novembre a Roma il pedi eleggerà i primi organismi dirigenti. In questa fase, dunque, sarebbe controproducente dare annunci di smobilitazione sia pure diluiti nel tempo. Il secondo fronte - come spiega Veltroni stesso - è quello della cultura «laico-democratica». Obiettivo? Recuperare il «partito dei sindaci». Dopo la presentazione del movimento «Centocittà», qualcuno ha malignato che alcuni sindaci puntano ad alzare il prezzo per essere messi in lista - magari in cima - alle prossime Europee dai partiti che contano. Sarà un caso ma ieri Francesco Rutelli ha detto che «è assolutamente presto per decidere sulle Europee», mentre Massimo Cacciari ha sostenuto che occorre in ogni caso «presentarsi per collegare il locale al sovrannazionale». E proprio in omaggio alla cultura laica, nel suo primo giorno da segretario, Veltroni sarà domani a Torino dove farà visita al senatore a vita Norberto Bobbio e successivamente incontrerà alcuni intellettuali della Einaudi. Terzo fronte, quello dell'«area cattolico-democratica, una cultura alla quale i Ds devono aprirsi» ancora di più. E in questa area il personaggio di punta è proprio Prodi. Che però è tornato ieri dalla sua vacanza egiziana e ad un drappello di parlamentari «ulivisti» ha confidato la sua irritazione per Veltroni: «Dopo quello che abbiamo fatto assieme, lui diventa segretario del... pds». Ma proprio ieri si è saputo che uno dei senatori «prodiani», Alessandro Pardini, ha scritto a Veltroni una lettera che sembra preludere ad una iscrizione ai Ds: «Il tuo arrivo - scrive Pardini - crea speranze soprattutto in chi - come me - potrebbe finalmente trovare una valida ragione per aderire anche alla struttura del partito». Questa mattina l'assemblea congressuale dei Diessini, oltre ad eleggere segretario Veltroni, dovrebbe essere chiamata a votare la modifica dello statuto che consentirà a D'Alema, sul modello dei partiti socialisti europei, di diventare presidente. Soltanto la prossima settimana prenderà forma la nuova segreteria, formata per metà dai «ragazzi» della Fgci, Folena, Fumagalli, Cuperlo e da Napolitano, Spini, Franca Chiaromonte. Fabio Martini IL ^9 NEO-SEGRETARIO ^ NATO a Roma il 3 luglio 1955 RESIDENZA: Roma STATO CIVILE: coniugato, due figlie (Martina e Vittoria) TITOLO DI STUDIO: diploma di scuola media superiore conseguito all'Istituto di Cinematografia Ip ^ PROFESSIONE: giornalista professionista; già direttore dell'Unità BATTESIMO POLITICO: segretario Federazione Giovanile Comunista Italiana CARRIERA POLITICA: deputato dal 1987; già vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro per i Beni Culturali nel governo Prodi IL SAGGISTA: Diversi i libri pubblicati da Veltroni: «Il Pei e la questione giovanile» (1977); «A dieci anni dal '68», intervista con Achille Occhetto (1978); «Il sogno degli anni sessanta» (1981); «Il calcio è una scienza da amare» (1982); «lo, Berlusconi e la Rai» (1990); «I programmi che hanno cambiato l'Italia» (1992); «Il sogno spezzato»; «La sfida interrotta» (1994); «Certi piccoli amori» (1994); (1995); «Governare da sinistra» (1997).