Vita bruciata del giovane Auro B di Lietta Tornabuoni
Vita bruciata del giovane Auro B PRIME CINEMA «Giamaica», il bel film di Luigi Faccini, è ispirato ad una storia vera Vita bruciata del giovane Auro B Con la telecamera tra i ragazzi di periferia GIAMAICA» è una parola-magìa, il suono d'un sogno esotico di tolleranza, di musica, di felicità (e sarà magari per questo che nelle metropoli tanti bar o cinema si chiamano Giamaica): nella tetra periferia urbana un ragazzo di colore, allegro, si prepara a un viaggio verso il reggae, la ganja e i rasta giamaicani, scherzando con gli amici si fa la fotografia per il passaporto. La fotografia brucia, arde, si consuma; brucia il luogo in cui il ragazzo dormiva; brucia il suo corpo che, carbonizzato, viene riconosciuto e pianto dalla madre all'obitorio. «Giamaica» di Luigi Faccini è ispirato alla storia di Auro B., un ragazzo bruciato vivo nel 1991 in un centro sociale, i cui assassini non vennero mai identificati e il cui «caso» venne presto archiviato: l'episodio, tra i più atroci, non innesca però una vicenda di disperazione. Nel film gli amici del ragazzo morto vogliono trovarne gli uccisori; a bordo d'un furgone affrescato con i vivi colori e creature e paesaggi esotici, percorrono la notte spiandola con occhi grandi, dilatati; incontrano la violenza, la repressione, la mortificazione. Ma uno del gruppo sta per diventare padre e, preoccupato, esultante, insegue la moglie partoriente da un ospedale all'altro; uno ha già trent'anni e comincia a misurare il tempo; tutti insieme giocano su un prato notturno una partita di calcio senza pallone, affrescano un murai col ritratto dell'amico morto. Memoria affettuosa e nuova vita si condensano nell'invito: «Cresci, figlio, invece di morire». L'originalità e qualità di «Giamaica», oltre che nello stile e nella struttura narrati¬ va, stanno anche nel descrivere i ragazzi di periferia non come delinquenti insalvabili né come vittime sacrificali, ma come persone: diverse tra loro, migliori e peggiori, allegre e pensose, capaci d'affetti e di sentimento, destinate più a salvarsi che a finire nonostante il modo e il mondo orribile in cui vivono. La eccellente direzione dà agli interpreti una felice naturalezza, e le musiche di Bernardini, Lombrardi e Simeone sono molto belle. Lietta Tornabuoni GIAMAICA di Luigi Faccini con Giuseppe Apolloni . Zaremariam Benini, Tiziano Giuffrida, Stefano Guerriero Giuseppe Talarico Drammatico.ltalia, 1998. Cinema Massimo 1 di Torino.
Persone citate: Auro B, Benini, Giuseppe Apolloni, Giuseppe Talarico, Luigi Faccini, Stefano Guerriero, Tiziano Giuffrida
Luoghi citati: Torino
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