Per l'Enel decisione entro Natale
Per l'Enel decisione entro Natale Vertice da Bersani Per l'Enel decisione entro Natale ROMA. La «guerra dell'Enel» è approdata ieri a palazzo Chigi dove era stato convocato un vertice dei ministri interessati. Successivamente il ministro Bersani è intervenuto, nel corso di un'audizione alla Commissione industria del Senato, sulla riforma del mercato elettrico ed il nuovo assetto dell'Enel. «Non pensiamo di dover essere tirati per la giacca. Il governo ha intenzione di fare una vera liberalizzazione; il tema non è privatizzare ma aprire il mercato alla concorrenza» ha detto, aggiungendo che si andrà oltre i limiti di liberalizzazione previsti dalla direttiva europea: «Il nostro unico limite è che ci sia reciprocità con quanto avviene negli altri Paesi perché un eccesso di apertura, rispetto ai nostri partner, può portare squilibri». «Nessuno ha la verità in tasca» ha proseguito Bersani parlando delle varie ipotesi per risolvere quelli che sembrano i punti più controversi (proprietà della rete di trasmissione, grado di apertura del mercato e distribuzione). «Non voglio fare battaglie di principio, il discórso è serio e non può essere banalizzato perché stiamo parlando di grandi assetti del Paese». Sottolineando di essere aperto a tutti i contributi che arriveranno dal Parlamento nel corso dell'iter del provvedimento, Bersani ha ricordato che «tutto questo si fà per migliorare la situazione, a cominciare dalle tariffe. Ci sarà un primo beneficio per le imprese che poi si estenderà anche a tutti gli utenti civili». Il ministro, confermando che per «Natale la legge sarà pronta», si è soffermato sulle recenti polemiche, e riferendosi alle proposte dell'Authority, ha messo in guardia dal rischio che si correrebbe adottando, nella distribuzione, il modello suggerito dall'autorità (dividerla in almeno 14-15 zone). «Questa è una via tecnicamente incompatibile con ima tariffa unica nazionale», ovvero lo stesso prezzo della luce nelle diverse aree del Paese per la stessa categoria di utenti. Una strada - ha detto - che aumenterebbe il divario tra Nord e Sud. Sui contenuti della bozza di decreto che l'Industria si accinge a presentare, Bersani si è invece soffermato, nel dettaglio, solo sulla trasmissione, indicando la soluzione secondo lui - più compatibile: «Lasciare la proprietà della rete all'Enel affidandone la gestione a 'in ente pubblico, piccolo, con un personale di 300 unità» che a sua volta controlli l'Acquirente Unico, il cervello che veicola i flussi di energia. Quest'ultimo dovrà essere «controllato dall'Ente sulla rete e partecipato dai vari operatori (con quote massime prefissate)».
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