«Chiudete il contratto dei meccanici»
«Chiudete il contratto dei meccanici» Pininfarina è pronto alla trattativa: «Non è il caso di drammatizzare» «Chiudete il contratto dei meccanici» D'Alema: serve il dialogo coi sindacati ROMA. «Chiudete al più presto il contratto dei metalmeccanici, ristabilite quel patto con il sindacato che è stato una delle condizioni per i progressi del Paese negli ultimi anni». Un appello agli imprenditori. E' questa la risposta che Massimo D'Alema «consegna» a Giorgio Fossa che ieri nel primo incontro con il nuovo governo aveva promesso più investimenti in cambio di meno tasse. «Il negoziato per il rinnovo dei contratti - spiega il premier - va chiuso rapidamente per poter creare un clima di relazioni sociale più sereno. E la parte pubblica sta facendo il suo dovere: chiuso con aumenti anche significativi il contratto dei dipendenti nei ministeri, ora si sta concludendo quello degli enti locali e della sanità». Il messaggio di D'Alema serve a rassicurare Sergio Cofferati, il quale teme che gli imprenditori possano prendere il negoziato sul patto per lo sviluppo a pretesto per rinviare i contratti. Ecco perché il presidente del Consiglio invitando gli imprenditori «ad avere fiducia nel futuro del Paese, ad impegnarsi, ad investire maggiori risorse» non dimentica le loro richieste. «Noi offriamo - promette incentivi, sostegni e condizioni più favorevoli soprattutto a coloro che hanno il coraggio di investire nelle aree più deboli». La chiusura dei contratti però resta la base principale per il rilancio del lavoro. Ed ora tocca agli industriali fare la propria parte. Anche se questa «base» si intreccia con la revisione del patto di stabilità del '93. Per la Confindustria infatti «la ridefinizione dell'accordo di luglio pesa molto sul rinnovo dei contratti perché con le vigenti regole le difficoltà si moltiplicano». Ma per D'Alema i contratti «sono troppo importanti, vengono prima di tutto». Anche se le trattative si annunciano, soprattutto per quanto riguarda i metalmeccanici, sempre più difficili. «Non ci siamo. La piattaforma presentata dai sindacati è obsoleta, di tipo classico, con un taglio rivendi¬ cativo». E' il presidente della Federmeccanica Andrea Pininfarina a lanciare l'allarme: «Si sarebbe dovuto cogliere l'occasione per una sfida facendo un contratto che ridesse competitività al sistema». Una sfida. Pininfarina ribadisce più volte il concetto («O la vinciamo insieme o altrimenti perdono sia il capitale sia il lavoro») ma lascia comunque aperto uno spi- raglio: «Non è il caso di drammatizzare. Tratteremo, cercheremo di arrivare nei tempi previsti ad una giusta definizione». I margini per un accordo dunque ci sono. «Ma a proposito della parte economica - ribatte il presidente della Federmeccanica - bisogna correggere la piattaforma: altrimenti per i prossimi due anni ci sarà nel settore un incremento del 5% del costo del lavoro contro un'inflazione programmata del 3%. Inflazione che salirebbe ancora se aggiungiamo a questo altre dinamiche di costo dovute ai contratti aziendali all'interno delle imprese». Giovanni Lamberti Il premier invita a trovare intese «perché sono da sempre condizione per lo sviluppo del nostro Paese» II presidente di Federmeccanica chiede comunque una correzione della piattaforma retributiva Andrea Pininfarina
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