Ciampi ribassa le stime sul Pil del '98

Ciampi ribassa le stime sul Pil del '98 Il ministro dell'Economia: la congiuntura internazionale rende improbabile una crescita dell'1,8% Ciampi ribassa le stime sul Pil del '98 «Ma l'anno prossimo si toma in rotta» ROMA. Ciampi aveva avvertito che un aumento del Pil nella misura dell' 1,8 per cento non era, per quest'anno, da ritenere un fatto scontato e ieri il risultato incerto è divenuto, nelle parole del superministro dell'Economia «improbabile». Ma il 1999 dovrebbe riportare la crescita sulla rotta prevista, a livello 2,5 per cento «perché - sostiene Ciampi - esistono le condizioni per una ripresa della nostra economia». Nel '98, intanto, il governo è però costretto a rivedere nuovamente al ribasso le stime di crescita: dal 2,5 previsto nel documento di programmazione economica e finanziaria, dopo un primo ridimensionamento all'1,8 si scende ancora. Di quanto? Ciampi non dà cifre, ma il Cer parla dell'1,6 per cento e Guidalberto Guidi, consigliere responsabile del Centro studi di Confindustria, afferma che se la crescita sarà tra l'I,5 e l'I,8 per cento ci sarà già di che essere soddisfatti. Ieri Ciampi, nel question time alla Camera, ha riferito: «Sulla base dei primi elementi gli andamenti economici all'inizio di autunno fanno ritenere che l'I,8 per cento è un risultato improbabile». A far ritoccare le previsioni di sviluppo è l'incertezza del quadro congiunturale: «All'orizzonte si vedono più nubi che sereno - commenta Guidi - anche se qualche segnale di miglioramento nel Far East sembra si cominci a vedere». Ma non basta per mantenere le valutazioni su una crescita pre- centuale dell' 1,8 per il Pil italiano. «I timori di aggravamento della crisi internazionale si attenuano grazie alla decisione di aumentare le disponibilità del Fmi e ai buoni risultati Usa nel terzo trimestre spiega "Congiuntura flash", il mensile del centro studi confindustriale -. Restano però confermate le prospettive di rallentamento negli Stati Uniti e in Europa. In questo quadro l'economia italiana sembra continuare a viaggiare su un sentiero di crescita modesta». Per il terzo trimestre dell'anno gli analisti di Viale dell'Astronomia indicano un calo dell' 1 per cento dell'attività produttiva nell'industria manifatturiera rispetto alla media dei tre mesi precedenti, mentre, stando alle anticipazioni del centro studi, a ottobre la produzione industriale avrebbe messo a segno un lieve recupero dell'1,2 per cento su settembre. E la debolezza della fase congiunturale è stata confermata anche dall'Iseo: tra fine settembre e inizio ottobre il portafoglio ordini delle imprese si è ulteriormente assotti- gliato e sono peggiorate le aspettative a breve termine sulla situazione economica del Paese. Ma ci sono anche elementi positivi, ha detto Ciampi alla Camera, e proprio nel Mezzogiorno, l'area di massima disoccupazione: l'aumento delle esportazioni è stato maggiore che nel Centro Nord, e a luglio i posti di lavoro sono stati 80 mila in più che nello stesso mese del '97. «Una crescita che sarà potenziata attraverso la politica impostata nella Finanziaria - aggiunge Ciampi - e portata avanti con il nuovo patto sociale e la nuova programmazione». Quest'ultima si basa principalmente sulla manovra finanziaria perii '99, che prevede 6700 miliardi di risorse aggiuntive da destinare ad investimenti e politiche sociali». Nel Mezzogiorno, inoltre, sono stati già selezionati opere e studi di fattibilità per una cifra che supera i 3500, mentre si preme l'acceleratore sull'utilizzo dei fondi strutturali comunitari. «L'importante è che la manovra per il 1999 venga approvata senza modifiche rile- vanti - avverte il Cer - se così sarà il riflesso del deterioramento del quadro macroeconomico sui principali saldi di finanza pubblica, provocherà solo un peggioramento lieve e transitorio». Sui capitoli conti pubblici e pensioni il sottosegretario al Tesoro, Laura Pennacchi, ostenta tranquillità: «Gli obiettivi di finanza pubblica per il '98 e il '99 saranno centrati nonostante la revisione al ribasso della crescita dell'economia - sostiene -. Lo scostamento nel fabbisogno di cassa, che nei primi dieci mesi dell'anno ha superato di 9500 miliardi il disavanzo dello stesso periodo '97 non metterà in pericolo l'impegno del governo a realizzare un rapporto del 2,6 per cento tra deficit e Pil». Per quanto riguarda le pensioni, fa notare Pennacchi, la spesa cresce meno delle previsioni per il 1998, quindi, conclude il sottosegretario «l'impianto della riforma è ancora valido». Vanni Cornerò «Ci sono anche segnali positivi per il Sud dove aumentano export e occupazione» PREVISIONI A CONFRONTO li -fi—s—ft—a— t—{h-fl—j—t—f-t ILGOVERNO (DoIIq relozione previsionaie e progrommafka) 1998 1999 iJ/>v, PILAIPREZZIDIMERCATO +1,8% +2,5% OCCUPAZIONE +0,3% +0,6% ^ CONTI CON LESTERO HEtT ATTIVO CORRENTE (% DEL PIL) 3,2 3,2 ll| CONSUMIDELLE FAMIGLIE +1,5% +2,1% ~>P PIL OCCUPAZIONE CONTI CON L'ESTERO ATTIVO CORRENTE (% DEL PIL) CONSUMI DELLE FAMIGLIE 1,6% +0,3% M +1,2% 2,1% HI +0,4% «3» 4,2 fi +2,0% th Il ministro dell'Economia Carlo Azeglio Ciampi

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