Paola Franchi: le auguro di essere dimenticata di Paolo Colonnello

Paola Franchi: le auguro di essere dimenticata Paola Franchi: le auguro di essere dimenticata MILANO. «Non c'è stata emozione, non c'è stato lutto in questo processo. Come se la vittima non fosse mai esistita. Maurizio Gucci è stato tradito da tutti. Credevo che almeno le sue fighe si sarebbero date da fare per far rivivere la sua memoria, per dire chi era veramente questo padre. Invece non hanno pensato nemmeno di costituirsi parte civile, non dico contro la madre, ma almeno contro i suoi assassini». Dice di non voler giudicare, ma le sue titubanze davanti alla sentenza che ha condannato Patrizia Reggiani, ex vedova Gucci, durano solo qualche istante. Poi Paola Franchi, la donna che condivise gli ultimi mesi di vita di Maurizio Gucci, occhi gelidi, voce ferma, annuncia insieme ai suoi avvocati che la sua battaglia contro le donne Reggiani è appena cominciata: dopo una causa civile che le ha riconosciuto un risarcimento di 750 milioni, intende rivalersi sul vitalizio che Patrizia aveva ottenuto da Gucci dopo la separazione. Insiste Paola Franchi: «In quel processo l'unica che ha tentato di onorare la memoria di Maurizio sono stata io». Ma adesso che la Corte ha emesso le condanne per mandanti e killer, non si sente almeno moralmente risarcita? «Secondo lei esiste un risarcimento per la morte di una persona cara? Credo non esista nessuna pena sufficiente di fronte a un omicidio come questo. Anche se io ormai vivo tutto ciò con distacco». Gli avvocati della Reggiani hanno sostenuto che in fondo il desiderio omicida della loro cliente era frutto di un'ossessione d'amo¬ re... «Amore? Ma Patrizia ha scritto anche "paradiso!" il giorno che Maurizio è morto. Bisognerebbe essere più coerenti prima di parlare di amore». E allora, secondo lei, quali sono state le ragioni di questo omicidio? «Per quanto posso aver saputo di Patrizia attraverso i racconti di Maurizio, credo che dietro ci siano state sicuramente ragioni di potere: d'immagine (lei voleva conservare il nome Gucci) e ovviamente economico. Lei gli ha fatto cattiverie per tutta la vita a fronte del fatto che lui in fondo non le ha mai fatto mancare niente. Lei aveva l'astio di volerlo possedere. Tutto il resto è ridicolo». Le fighe hanno sostenuto che il padre non era affatto una vittima e che l'unica vittima qui è stata la madre. «Ma via. E' abbastanza lampante: le ragazze sono sempre state con la nonna e la madre le ha plagiate. Tutt'ora a Patrizia Reggiani non è stata tolta la patria potestà». Potesse mandare un messaggio alla Reggiani cosa le direbbe? «Non mi verrebbe mai in mente di mandarle un messaggioComunque le auguro solo di essere totalmente dimenticata da tutti... Che per lei è peggio della morte». Ma Patrizia Reggiani non intende darsi per vinta. E dal carcere, dove ieri è stata visitata dai legali e dalla madre Silvana Barbieri, l'ex signora Gucci fa sapere alle fighe di «farsi coraggio»«Combattiamo - ha detto -, non è finito niente. Il giorno dopo una sentenza di 29 anni siamo già quipronti con i nostri avvocati». Paolo Colonnello

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