«Per noi ora conta solo salvare la mamma»

«Per noi ora conta solo salvare la mamma» Parla Allegra: hanno detto che non abbiamo pianto per nostro padre, ma quello non è un dolore da esibire «Per noi ora conta solo salvare la mamma» La figlici di Gucci: non giudicateci MILANO. «Ma cosa ne sapete tutti voi, della mia mamma...», si sfoga Allegra Gucci, ultimogenita di Patrizia Reggiani Martinelli e di Maurizio Gucci, che a 17 anni appena porta sulle spalle questa doppia condanna, un padre ucciso per strada a colpi di pistola, una madre punita con ventinove anni di carcere, perché ritenuta mandante di quell'omicidio. «Ma cosa ne sapete, tutti voi...», ripete come se con queste parole, potesse fermare il tempo, cancellare l'immagine negativa - e quindi per lei indiscutibilmente falsa - di sua madre. Come se potesse in tre parole, aprire il portone di ferro del carcere, dove lei si trova dal 31 gennaio dell'anno scorso. Andrà a trovarla? «Non vedo l'ora. Come prima cosa l'abbraccerò, le ribadirò che io, la nonna e mia sorella Alessandra siamo unite e voghamo una cosa sola: batterci per dimostrare che mia mamma è innocente, che al processo non è stata capita, che su di lei e su di noi sono state scritte solo falsità. E che mia mamma non merita di rimanere in carcere, anche solo un giorno di più». Sua madre è stata condannata, dopo un processo... «Dopo un processo che si è fermato alla superficialità delle cose. Il ritratto che hanno fatto di lei è irriconoscibile: hanno detto che era una dark lady, che era una donna spietata, che pensava solo ai soldi...». Invece? «Al processo non sono usciti i sentimenti. Mia madre prova un bene immenso verso me ed Alessandra. E' una donna incapace di fare quello per cui l'accusano. I giudici non hanno saputo guardarle dentro, non hanno visto nei suoi occhi». Però ci sono testimoni, che al processo hanno raccontato l'odio che provava sua madre verso suo padre. Come lo spiega? «La gente è capace di dire molte malignità. Su mia mamma, ma anche su di noi, sono state scritte molte cose false». Anche su di voi? «Hanno scritto che non abbiamo pianto nostro padre, che non ci siamo costituiti parte civile nei confronti del killer. Quando ho letto queste cose sui giornali, mi sono arrabbiata molto. Nessuno può giudicare i nostri sentimenti. Il dolore non è una cosa da esibire. Il dolore per la perdita di nostro padre è stato nostro, soltanto nostro e sarà sempre con noi. Nessuno può permettersi di giudicare quello che ci portiamo dentro». Allora perché non vi siete costituite parte civile? «Qualcuno ha scritto che dovevamo farlo anche contro nostra madre. E' addirittura inconcepibile, che qualcuno possa aver pensato una cosa del genere». Però, contro il killer... «A noi interessa una cosa sola, da quel giorno in cui hanno arrestato mia mamma: dimostrare la sua innocenza. Non ci siamo preoccupate di altro. Questo anche in memoria di nostro padre. Io ero piccolina, sicuramente lo saprà meglio di me mia sorella Alessandra, ma io ho ricordi belli di quando vivevamo tutti insieme. Mi ricordo le feste di Natale passate in famiglia, Gioia FalccomplicataMilly Morbruttissima malti non le gite che facevamo...». Si ricorda di Pina Auriemma? Si ricorda dell'amica di sua madre? Cosa ne pensa, adesso? «Non penso assolutamente niente. Non merita nemmeno una parola». E adesso? «Quando abbiamo saputo dalla televisione che mia mamma era stata condannata, ci sono state lacrime, tante lacrime. Abbiamo incassato il colpo, oggi è un altro giorno». Cosa intendete fare? «Voghamo raggiungere la verità, voghamo dimostrare che mia mamma è innocente. Abbiamo ricominciato la nostra lotta, non ci arrendiamo tanto facilmente». Ci vorrà del tempo... «Lo so, non stiamo parlando di qualche giorno o di poche settimane... Ci vorrà il tempo necessario. Ma come ha detto mia mamma dopo la sentenza, la verità è figlia del tempo». Fabio Potetti Patrizia Reggiani insieme con le figlie e la madre durante un'udienza del processo

Persone citate: Allegra Gucci, Fabio Potetti, Gucci, Maurizio Gucci, Parla Allegra, Patrizia Reggiani, Pina Auriemma

Luoghi citati: Milano