Londra, in picchiata il borsino di Pinochet di Fabio Galvano

Londra, in picchiata il borsino di Pinochet I Lord discutono le tesi dell'accusa Londra, in picchiata il borsino di Pinochet // ritorno in patria dell'ex dittatore non pare più imminente LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Quando commise i suoi «barbari e selvaggi delitti» Augusto Pinochet non era capo dello Stato, quindi non ha diritto ad alcuna immunità. La tesi presentata ieri dalla pubblica accusa davanti ai giudici della Camera dei Lord, chiamata a esaminare l'appello contro la scarcerazione decisa la scorsa settimana dall'Alta Corte in nome di una presunta «immunità sovrana», ha scosso un iter giudiziario che alla vigilia sembrava a senso unico, in favore dell'ex dittatore. Ma anche se Pinochet fosse stato capo dello Stato, ha affermato l'avvocato Alun Jones ricalcando il ponderoso dossier del giudice spagnolo Baltasar Garzón, i suoi «delitti contro l'umanità» non hanno giustificazione: «Non rientra nelle funzioni di un capo dello Stato, come lo definiscono le norme internazionali, comportarsi in quel modo». Una svolta, davanti ai Law Lords, i «signori della .legge»: i cinque giudici - i Lord Slynn, Hoffman, Nicholls, Lloyd e Steyn - scelti fra i dodici, tutti Pari d'Inghilterra, che compongono l'estrema istanza giudiziaria del Paese. Una svolta che l'avvocato di Pinochet, Clive Nicholls, ha chiesto ai giudici di non prendere neppure in esame. Siete chiamati, ha detto, a pronunciarvi sulla sentenza dell'Alta Corte, la quale aveva accettato che Pinochet fos- se capo dello Stato quando commise i delitti attribuitigli; e non a discutere nuove argomentazioni, poiché questo sarebbe in violazione delle norme dei Lord. Ma i cinque ermellini - un segno che l'esito dell'appello non è forse così scontato come si credeva - hanno respinto l'istanza. Ascolteremo tutto, hanno detto, e stabiliremo in seguito se le nuove argomentazioni sono ammissibili. I giochi sono di nuovo aperti, se è vero che l'appello si concluderà domani con la requisitoria dell'avvocato di Pinochet ma che la sentenza - attesa per queste ore potrebbe invece tardare fino alla prossima settimana: un'attesa che avrà indubbiamente l'effetto di aUmentare questo tormentone internazionale. «Sono felice che accettino le nuove prove»: Isabel Allende, la figlia del presidente ucciso da Pinochet durante il golpe, non nascondeva ieri le sue speranze. E Juan Pablo Letelier, figlio dell'ex ministro della Difesa assassinato a Washington nel 1976 dalla polizia segreta di Pinochet, ha osservato che «se si accettano le nuove argomentazioni è segno che c'è la volontà di entrare nel merito della vicenda» e che «in tal caso il discorso dell'immunità dovrà essere riesplorato». L'avvocato Jones, che rappresenta anche la magistratura spagnola, ha ricordato il decreto dell'11 settembre 1973 in cui il golpe veniva legittimizzato. Ma già nelle ore precedenti 28 persone erano scomparse, torturate e giustiziate. «Quel piano - ha detto - fu attuato in Cile prima che potesse esserci qualsivoglia considerazione di un Pinochet capo dello Stato». E anche negli anni seguenti, ha aggiunto, è dubbio che il dittatore potesse essere identificato come presidente: «Lo status della giunca, militare - ha spiegato - rimase una zona grigia fino alla costituzione del marzo 1981». Le uccisioni della Dina - la polizia segreta - e le torture avvenute anche dopo il 1984 (quando entrò in vigore la convenzione dell'Onu per la soppressione della tortura) sono secondo Alun Jones un'implicita condanna di Pinochet. Per questo va rivista la sentenza dell'Alta Corte che una settimana fa aveva riconosciuto al generale la cosiddetta «immunità sovrana», principio nato nel XVI secolo. Un appoggio gli è venuto anche da Baltasar Garzón. Ci sono illustri precedenti nella storia britannica di tentativi talora riusciti per processare e punire capi di Stato, ha scritto il giudice spagnolo nella sua richiesta di estradizione. Li elenca. Majia Stuarda, decapitata quando i Lord non le riconobbero l'immunità sovrana. Il tentativo di processare il Kaiser Guglielmo dopo la prima guerra mondiale. Il processo di Norimberga all'ammiraglio Karl Doenitz, successore di Hitler come capo del Reich. «Certi delitti - ha detto Jones non richiedono un tribunale intemazionale». E d'improvviso l'attesa dell'aereo cileno messo a disposizione di Pinochet si fa più lunga. Fabio Galvano

Luoghi citati: Cile, Inghilterra, Londra, Norimberga, Washington