E D'Alema va a spiegare la Finanziaria agli anziani di Fabio Martini

E D'Alema va a spiegare la Finanziaria agli anziani E D'Alema va a spiegare la Finanziaria agli anziani ROMA. La sora Maria si raccomanda: «Fatelo magna' che è sciupato!!)). E un bel vecchio che ha fatto la Resistenza si compiace: «Er presidente m'ha dato la mano e nun me la lavo più!)). Massimo D'Alema è in luna di miele e si vede. Ride, stringe mani anziane, si mischia, si china, ascolta proteste, in quello che è il suo primo «bagno» di gente semplice da quando è a Palazzo Chigi. Il nuovo presidente del Consiglio è voluto venire in questo centro anziani della Garbatella - una ex borgata costruita dal Duce - per spiegare la Finanziaria ai pensionati. Una improvvisa incursione tra bocce e briscole che D'Alema spiega così: «Credo che sia giusto non perdere la possibilità di un rapporto diretto con le persone per avere via via il polso dei problemi, ma anche per cercare di far capire meglio quello che il governo fa». Certo, D'Alema mantiene le promesse, spiega con linguaggio semplice la Finanziaria e poi ascolta gli anziani che si prendono la parola. Ma il suo passaggio alla Garbatella in realtà è il primo - e il più elementare - di una serie di «eventi» predisposti dai comunicatori di' Palazzo Chigi per rendere più efficaci i messaggi del governo e più accattivante l'immagine del suo capo. Anche Romano Prodi parlava ai pensionati di Felina sull'Appennino tosco-emiliano e tagliava nastri in località ruspanti, ma se allora erano i cronisti a dover scoprire le date degli appuntamenti, ora è Palazzo Chigi a preavvertire e a predisporre l'evento. Al centro anziani della Garbatella, il compagno D'Alema si presenta con l'aplomb del presidente del Consiglio completo grigio ferro, camicia candida, cravatta blu - ma senza negarsi alle mani protese degli anziani, neanche a quella di un edile disoccupato che per la disperazione si mette a piangere davanti al microfono. E a quella platea che sa amica - sono quasi tut ti «compagni» - D'Alema si rivolge con una modestia quasi esibita: «Le misure per i ceti sociali più deboli e quelle per i pensionati me le sono scritte in modo da non sbagliarmi...». Sorrisi e proteste compiaciute: «No, non è possibile!». E D'Alema: «Eh no, perché questo è un lavoro un po' più preciso che nel passato». Una voce: «Bravo D'Alema!». E lui tira fuori un foglio dattiloscritto, inforca gli occhiali e legge tutte le novità per le persone più disagiate. «Restituiamo alle famglie italiane 3000 miliardi nella speranza che vadano ad alimentare i consumi di coloro che in questi anni hanno detto "quel vestito non compriamolo, ci teniamo quello vecchio"». E ancora: «E' la prima volta che un governo restituisce le tasse...», i pensionati applaudono, e D'Alema: «E' merito del governo Prodi, ma insomma...». D'Alema parla anche il linguaggio del realismo e scarica qualche aspettativa di troppo: «Qualcuno in Parlamento chiederà di più ma dobbiamo rispettare le compatibilità». Davanti a quella platea «calda» si guarda dal citare Cossiga, ma allude all'Udr: «Ora abbiamo una coalizione più variegata, diciamo, però è più ampia e questa è una garanzia per il Paese». Fa capire la solitudine di chi governa : «In questi anni sono scese in piazza categorie che non lo avevano mai fatto, perché erano sempre gli altri a pagare», mentre «chi trae beneficio da una politica di giustizia sociale non festeggia in piazza» e «chi governa si trova in difficoltà». Poi una frase che fa sempre effetto: «Questa è una Finanziaria che anziché togliere, dà agli italiani...», applausi e una voce: «Ma Bertinotti che altro voleva?». D'Alema si mette a ridere: «Certo, non era l'occasione migliore per fare una crisi di governo, ma che vole¬ te fare...». Già, ma se Bertinotti non avesse fatto la crisi, D'Alema non sarebbe tornato da presidente, al centro anziani della Garbatella, dove era stato esattamente un anno fa, durante la campagna elettorale per le comunali di Roma. In quelle settimane D'Alema sosteneva lealmente Prodi, ma da capolista pds volle fare le prove generali in vista di una futura elezione diretta. Un test preparato con cura, ma che diede risultati deludenti: soltanto un elettore su 9 del pds diede la preferenza al suo segretario. La lunga «campagna» per la conquista della simpatia popolare ricomincia anche dalla Garbatella e il compagno-presidente prima di andarsene fa una promessa: «Guai se in quei Palazzi uno si perde nei corridoi e non trova ogni tanto la porta per uscire, andare in mezzo alla gente, trarre alimento e poi tornare nel Palazzo a fare meglio il proprio lavoro. Grazie...». Fabio Martini In un centro della Garbatella «Guai se il premier non uscisse dal Palazzo» «E' la prima volta che un governo restituisce davvero le tasse» li presidente del Consiglio Massimo D'Alema ieri alla Garbatella

Luoghi citati: Roma