Ora il caso Sofri-Calabresi potrà spostarsi a Brescia
Ora il caso Sofri-Calabresi potrà spostarsi a Brescia Sì della Camera alla revisione dei processi Ora il caso Sofri-Calabresi potrà spostarsi a Brescia ROMA. La Commissione Giustizia della Camera ha approvato a larga maggioranza - e senza modifiche rispetto al testo già licenziato dal Senato - il progetto di legge sulla revisione dei processi che potrebbe spostare da Milano a Brescia la Corte di Appello in caso si riapra la vicenda Sofri-Calabresi. Hanno votato a favore tutti i gruppi, con l'astensione della Lega e di un deputato di An. Da lunedì la legge sarà esaminata dall'aula. Il testo approvato prevede che «in caso di accoglimento del ricorso, la Corte di Cassazione rinvia il giudizio di revisione ad altra corte di Appello». Il riferimento è ai criteri previsti dall'articolo 11 del codice di procedura penale. Questa nuova disposizione varrebbe tra l'altro «anche per i procedimenti di revisione in corso alla data di entrata in vigore della legge stessa». E qui è chiaro il riferimento alla vicenda processuale dell'ex leader di Lotta Continua Adriano Sofri che assieme a Pietrostefani e Bompressi attende che si riapra l'intricata vicenda giudiziaria che li ha visti definitivamente condannati per l'omicidio del commissario Calabresi avvenuto nel '72. Tra i gruppi parlamentari i primi a esprimere soddisfazione sono stati i Verdi: «Quando vi sarà l'approvazione definitiva da parte dell'aula - ha commentato il responsabile per la Giustizia Luigi Saraceni avremmo fatto un passo avanti sul terreno delle garanzie del giudice in sentenze di condanna passate in giudicato». «Si creano ora le condizioni per svolgere il processo per l'omicidio Calabresi in un clima di serenità e imparzialità» ha aggiunto Paolo Cento. Fuori dal coro il commento del responsabile di giustizia di An, Alfredo Mantovano: «La legge è condivisibile ma per l'ennesima volta accade che persone già condannate da sentenze passate in giudicato godono di attenzione in Parlamento che non è la stessa per le vittime del terrorismo e della mafia», [r. L]
Persone citate: Adriano Sofri, Alfredo Mantovano, Bompressi, Luigi Saraceni, Paolo Cento, Pietrostefani, Sofri
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