Jeb&Georae Bush stravincono la corsa al centro
Jeb&Georae Bush stravincono la corsa al centro IL CASO I GIOIELLI BELL'EX Jeb&Georae Bush stravincono la corsa al centro E WASHINGTON adesso va di scena il «George &• Jeb Show». L'unica nota positiva per i repubblicani in una notte che ha portato soprattutto amarezza e recriminazioni è venuta dalla convincente vittoria elettorale dei due figli dell'ex presidente George Bush. Jeb Bush, 45 anni, il secondogenito, ha conquistato la poltrona di governatore della Florida, il quarto stato più popoloso d'America. E suo fratello George W. Bush, 52 anni, è stato rieletto governatore del Texas con il 70 per cento dei voti, consolidando le sue chances di vincere la nomination repubblicana per le presidenziali del Duemila. Se deciderà di candidarsi. «Dinastia, dinastia...», sorrideva ieri George W. ai giornalisti che gli chiedevano gli inevitabili commenti. «In una dinastia non devi guadagnarti nulla. In una democrazia, tutto». E quel che i fratelli Bush si sono guadagnati con le loro vittorie in Florida e Texas, sotto lo sguardo orgoglioso di papà Bush, è una voce importante sul futuro del partito repubblicano. Quale futuro? Per cultura e convinzione, i fratelli Bush appartengono alla tradizione moderata del partito repubblicano. E hanno vinto perché sono andati a pescare voti in quello stesso «centro» che portò Clinton alla Casa Bianca e che martedì ha votato per lo status quo. Sia George W. sia Jeb hanno portato via voti ai rivali democratici coltivando i loro rapporti con gli afro-americani e gli ispanici. L'ascesa dei fratelli Bush - soprattutto quella di George W. coincide con il declino forse definitivo di Newt Gingrich, lo speaker della Camera che aveva preannunciato una grossa vittoria dei repubblicani e che ieri, scuro in volto, cercava a fatica le parole per giustificare il risultato deludente. La leadership di Gingrich alla Camera è ormai pericolante, così come lo è quella di Trent Lott, che guida la maggioranza repubblicana al Senato. Alla disperata ricerca del colpaccio, Gingrich e Lott hanno cercato fino all'ultimo di trasformare queste elezioni di mid-term in un referendum su Clinton e l'impeachment nonostante le forti perplessità all'interno del partito. La strategia è fallita. Anzi, sembra sia stata addirittura controproducente. Risultato: da ieri mattina Gingrich e Lott sono letteralmente sotto assedio. Dalla destra religiosa, che li accusa di aver rinunciato ad articolare con chiarezza un programma conservatore e che adesso pre¬ me per cacciarli. Ma anche dall'ala moderata del partito, che già tentava di metter radice prima delle elezioni e che adesso irrompe rumorosamente sulla scena con il volto dei fratelli Bush. Questa spaccatura del partito ad appena due anni dalle presidenziali non è di buon auspicio per i repubblicani. Perché la destra religiosa non ha perso nulla della sua foga - la «sconfitta» di martedì sembra averla galvanizzata più di prima. E mal si concilia con il «centrismo» dei nuovi repubblicani moderati che vorrebbero, a loro volta, prendere in mano le redini del partito. I repubblicani, insomma, si trovano davanti ad un periodo di gran subbuglio interno. Con la sua vittoria peraltro scontata George W. è diventato «la grande speranza» di molti repubblicani per le elezioni del Duemila. C'è già una febbre «presidenziale» attorno alla sua candidatura. A Las Vegas, è vero, lo danno vincente solo 8 a 1 nella corsa per la Casa Bianca mentre Al Gore viene già dato 5 a 1 (perché ha meno rivali democratici). Ma nei sondaggi a confronto diretto Bush viene dato sistematicamente vincente su Gore. La candidatura di George W. seduce molti repubblicani perché è un uomo di destra (tagli fiscali, lotta all'aborto, pena di morte) che tuttavia ha saputo aprirsi al centro in maniera del tutto spontanea e senza artifici. Il governatore del Texas è un uomo naturalmente empatico. E al contrario del padre, sempre un po' rigido e a disagio nella folla, ha il contatto facile con la gente. E' un Bush educato nelle scuole di élite dell'East Coast ma cresciuto nella polvere del Texas. Il partito repubblicano che George W. Bush vuole costruire assieme a suo fratello Jeb, tuttavia, non è quello della destra religiosa. La quale è riuscita a dettar legge nel partito in questi ultimi anni e adesso non ha alcuna intenzione di vederlo sterzare verso il centro. ^ [a. d. r.] Il primo conquista la Florida, il secondo confermato in Texas L'ex presidente George Bush si congratula con il figlio Jeb
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Il Governo inizia la propaganda per il prestito
- La propaganda pel Prestito Nazionale
- Roma/A 24 ore dalla sparatoria in cui Ú morto il neofascista
- Due arresti a Roma scoperto l'arsenale Nar
- Quei «portaborse» orfani di Bettino
- I i l ti ittScambio di telegrammi fra il Duce e il Gran Muftì
- Truffa atomica, allarme
- Droga, dieci arresti
- Due cugini asfissiati dal gas
- I temerari che volano sull'acqua
- Il Governo inizia la propaganda per il prestito
- Bimbo avvolto dal fuoco è salvato dalla nonna
- Roma/A 24 ore dalla sparatoria in cui Ú morto il neofascista
- La propaganda pel Prestito Nazionale
- Ma Ciano non ascoltò il suo ambasciatore
- Due arresti a Roma scoperto l'arsenale Nar
- Signora accusata di truffa alla società d'assicurazioni
- Provino mundial (21,IVI ) a Wembley per l'Italia
- Mlnghellq, il primo serial killer
- Quei «portaborse» orfani di Bettino
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- La tragedia della transessuale Richards
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Iniziato il processo per i «balletti verdi»
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Alberto Talegalli e due amici uccisi nell'auto che si schianta contro la spalletta d'un ponte
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy