«Noi primi eredi di Honecker dentro il governo di un Land» di Emanuele Novazio
«Noi primi eredi di Honecker dentro il governo di un Land» Lothar Bisky: il Muro cade soltanto adesso «Noi primi eredi di Honecker dentro il governo di un Land» INTERVISTA IL LEADER NEOCOMUNISTA BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A otto anni dalla riunificazione gli eredi del partito di Erich Honecker, i neocomunisti della Pds, entrano per la prima volta nel governo di un Land tedesco, con 3 ministri su 8: da ieri il Mecklenburgo-Pomerama anteriore, ex Ddr, è retto da una coalizione «rosso-rossa», SpdPds. La settimana scorsa, la Pds ha ottenuto una delle vicepresidenze del Bundestag. Un segnale soltanto per le regioni orientali o anche per Bonn? Secondo il leader del partito, Lothar Bisky, se è vero che «il segnale vale prima di tutto per l'Est, dove siamo la terza forza politica, ha un forte significato per tutto il Paese: da oggi non è più possibile demonizzarci». Grazie alla Spd che vi ha sdoganato. «Non sono stati i socialdemocratici a sdoganarci, il partito ha compiuto un'evoluzione con le sue forze: l'Spd se ne è soltanto accorta». U modello Mecklenburgo vale per altri Laender? «D. nostro obiettivo è entrare in altri governi regionali. Ma non parlerei di "modello", suscetti¬ bile a critiche proprio per la sua potenziale rigidità. E poi, la Pds deve prima accumulare esperienze, nel Mecklenburgo». Ma anche molti socialdemocratici hanno problemi politici e psicologici, nei vostri confronti: fra voi ci sono molti ex funzionari della Stasi, la polizia segreta di Honecker responsabile di vessazioni e infamie. «Nel Mecklenburgo abbiamo fatto quel che già avevamo fatto altrove: un esame dettagliato delle persone sulle quali potevano esserci sospetti di collaborazione con la Stasi. Un esame condotto negli archivi della Fondazione Gauck, nei quali sono raccolti tutti gli atti relativi alla Stasi. Per l'opinione pubblica, all'Est, un'azione del genere ha un significato profondo». La Pds si è davvero liberata del passato? «Non voghamo liberarci dal passato. Dobbiamo continuare a confrontarci in modo critico col passato: ma il passato è molto più della Stasi. Soprattutto, deve finire la demonizzazione della gente che ha vissuto nella Ddr. Al momento della riunificazione si era detto che quanti avevano ricoperto un in¬ carico nella Ddr avrebbero dovuto aspettare una legislatura o due, prima di impegnarsi politicamente. Le due legislature sono passate. Nove anni dopo la caduta del Muro è venuto il momento di confrontarsi con la gente dell'Est in modo ragionevole, e differenziato». Che atteggiamento terrete nei confronti del primo governo rosso-verde della storia tedesca? «Staremo a vedere, dipenderà da quel che farà Schroeder. A parole molte cose stanno cambiando, ma non abbiamo motivo di essere entusiasti, finora. Appoggeremo tutto quel che va nella direzione di più lavoromaggiore giustizia sociale. Al Bundestag siamo l'opposizione di sinistra, e abbiamo molte critiche nei confronti del governo Schroeder: a cominciare dalla riforma fiscale, che non è coerente e non prevede per esempio la reintroduzione dell'imposta sul patrimonio». E' vero che 7 deputati Pds hanno votato per Schroeder? «Il voto è segreto, ma è possibile, certo». Emanuele Novazio «La vittoria nel Mecklenburgo ci rilancia anche come partito nazionale Schroeder? Vedremo Per ora la sua riforma fiscale non funziona» Una manifestazione di militanti della Pds: all'Est sono il terzo partito
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