Una Corte umanitaria dall'Atlantico agli Urali

Una Corte umanitaria dall'Atlantico agli Urali Avrà giurisdizione anche sulla Russia Una Corte umanitaria dall'Atlantico agli Urali Nasce a Strasburgo la nuova istituzione europea per la difesa dei diritti umani STRASBURGO. Quaranta giudici per proteggere i diritti fondamentali di 800 milioni di cittadini europei, dall'Atlantico agli Urali. E' nata ieri a Strasburgo la nuova Corte europea dei diritti umani, lo strumento di garanzia più sofisticato al mondo, in grado di condannare Stati e governi, e di costringerli a riparare, su denuncia di singoli cittadini. Il nuovo, più efficace e potente, tribunale permanente di Strasburgo sostituisce la vecchia Corte dei diritti umani, andata in pensione dopo mezzo secolo di gloriosa attività e oltre mille sentenze, 470 delle quali hanno «punito» i governi europei per i soprusi subiti dai cittadini. La vecchia corte, con giudici «part time» attivi una settimana al mese e metodi pensati nel 1950 per poche decine di casi, non ce la faceva più a smaltire i ricorsi che giungono a Strasburgo: 12 mila nel solo 1997. „ I 40 nuovi giudici - uno per ogni Paese membro del Consiglio d'Europa, per l'Italia il giurista Benedetto Conforti, 67 anni - hanno prestato giuramento nell'emiciclo blu del Palazzo d'Europa davanti a 600 personalità della politica e della giustizia europee. Nell'aula c'erano due capi di Stato, lo svizzero Flavio Cotti e il portoghese Jorge Sampaio, i rappresentanti dei governi dei 40 Paesi membri, per l'Italia il sottosegretario agli Esteri Umberto Ranieri, i presidenti delle Corti supreme di tutta Europa. La nascita della nuova Corte di Strasburgo, decisa l'anno scorso dai capi di Stato e di governo del Consiglio d'Europa, segna una svolta nel campo dei diritti umani nel vecchio continente. Per la prima volta infatti anche la Russia ha accettato di sottoporsi al giudizio «sovrannazionale» di Strasburgo, allargando così a tutto il Vecchio Continente, dall'Atlantico agli Urali, il raggio d'azione dei 40 giudici. Un fatto senza precedenti nella storia europea. «Per i diritti umani è una grande giornata», ha sottolineato raggiante il presidente della nuova Corte, lo svizzero Luzius Wildhaber. Il nuovo Tribunale di Strasburgo inizierà a lavorare subito. Domani approverà il nuovo regolamento, poi partiranno le prime udienze. La massa dei ricorsi in giacenza ereditati dalla vecchia Corte è infatti enorme: 90 casi in corso di istruzione, settemila ricorsi dà «sfoltire», 30 mila dossier attesi per i prossimi mesi. Per l'Italia la nascita del nuovo Tribunale di Strasburgo è un'occasione fortunata anche per rimettere i contatori a zero sul piano statistico. Finora infatti la Penisola era di gran lunga la peggiore nella classifica della Corte, con 104 condanne, soprattutto per la durata eccessiva della detenzione preventiva e dei processi civili e penali. «E' un avvenimento di straordinaria portata», ha detto Ranieri, «un passo avanti nella costruzione dì un sistema europeo profondamente garantista», che per la prima volta potrà pronunciare delle sentenze anche nei confronti del governo russo. «E' un momento di grandissimo significato - ha aggiunto -, deve esserci piena consapevolezza dello straordinario passo avanti compiuto oggi dall'Italia e da tutti coloro che hanno a cuore la costruzione sempre più compiuta dell'Europa». [Ansa]

Persone citate: Flavio Cotti, Jorge Sampaio, Luzius Wildhaber, Umberto Ranieri