Nel ventennale delle dimissioni ha vissuto una seconda riabilitazione fra politici di ieri e di oggi

Nel ventennale delle dimissioni ha vissuto una seconda riabilitazione fra politici di ieri e di oggi Nel ventennale delle dimissioni ha vissuto una seconda riabilitazione fra politici di ieri e di oggi genere sotto forma di pesante scultura di incerta sagoma), i baci e infine l'applauso. Un tempo era compreso anche il brindisi. O almeno per gli ottant'anni - che in un pomeriggio di pioggia sempre nella Sala Zuccari segnarono la prima riabilitazione di Leone - ci fu. Per i novanta, che ne celebrano la definitiva rivalutazione, la folla convenuta deve aver sconsigliato il rituale. Ma il calore si percepiva anche senza cincin. Una partecipazione speciale dato che i novant'anni di Leone coincidono con il ventennale delle dimissioni da Capo dello Stato. Circostanza, quest'ultima, che in un certo senso reclamava un ulteriore risarcimento per un personaggio che più il tempo passa e più si capisce che venne sacrificato alle varie Ragioni - Ragione di partito, Ragion di Stato, di alleanza, di clima politico, di capro espiatorio -che rendono la politica un rinomato tritacarne. Ieri comunque c'era tutta la famiglia (compreso il nipotino, che si chiama Giovanni Leone, e anche per questo è stato intervistato da Anna La Rosa di Telecamere). I figli come al solito devotissimi e la «gentile donna Vittoria» era seduta in elegante abito color crema e gli occhialoni neri. Anche a lei hanno battuto le mani, quando il marito ha voluto ricordarla, nel suo discorso, con amorevole tenerezza: «Presidio costante

Persone citate: Giovanni Leone