« Patto sociale entro Natale»

« Patto sociale entro Natale» « Patto sociale entro Natale» D'Alema agli imprenditori «Una scossa per lo sviluppo» ROMA. Una «scossa al Paese» contro la disoccupazione è per lo sviluppo. In 45 giorni o poco più, cioè prima di Natale, si dovrà concludere la verifica dell'accordo del luglio '93 sulla politica dei redditi, dare una forte spinta alla concertazione, definire un nuovo e impegnativo patto sociale per il rilancio dello sviluppo e dell'occupazione (sgravi sociali e riduzione della pressione fiscale in cambio di maggiori investimenti), sbloccare la stagione dei rinnovi contrattuali, a cominciare da quello dei metalmeccanici. Sono questi gli obiettivi più importanti a brevissimo tempo che ieri ha indicato il presidente del Consiglio Massimo D'Alema in un lungo incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali, aprendo - in una atmosfera assolutamente inedita -un serrato confronto con le parti sociali. Oggi il premier riceve lo k «stato maggiore» di Cgil, Cisl H e Uil, ma già ieri la sua strali tegia, benché appena deliIJl - neata, è parsa robusta, stringente e particolarmente sensibile alle esigenze delle forze più vive e produttive del Paese. Tanto che, al termine della riunione si è verificato un fatto che non trova alcun precedente nei match degli ultimi decenni, sempre molto tormentati, fra governo e parti sociali: tutte le associazioni imprenditoriali in blocco - dalla Confindustria alla Confartigianato, dalla Confeommercio alla Confagricoltura e alla Confapi - hanno espresso giudizi positivi, talvolta perfino entusiastici, assicurando la loro collaborazione perché l'esecutivo riesca già nei primi 100 giorni del suo mandato (come D'Alema aveva richiesto) a determinare una svolta decisiva nella lotta contro la disoccupazio ne e nel superamento della crisi economica, almeno nel modo di affrontare i problemi, individuare soluzioni e avviare le rispettive fasi operative. Lo stesso D'Alema non nascon de la sua soddisfazione. «E' stata una buona partenza - osserva -. L'ampiezza e la ricchezza dei con tributi delle parti sociali potrà favorire un solido patto per lo sviluppo e il lavoro, al servizio del Paese. Fermo restando l'obiettivo del risanamento, bisogna utilizzare tutti i margini per dare una scossa al Paese». Ma se il parere del presidente del Consiglio è favorevole, vanno ben al di là le valutazioni delle controparti imprenditoriali, alle quali non è certamente sfuggito il particolare, non privo di significato, di essere state convocate per la prima volta in anticipo rispetto alle delegazioni dei sindacati. «Un approccio senz'altro positivo», rileva il presidente di Confindustria Giorgio Fossa. «Quasi una luna di miele» incalza il vice presidente Carlo CaUieri. Per il presidente di Confartigianato Ivano Spalanzani si è partiti con il piede giusto, mentre i presidenti di Confcommercio Sergio Bilie, Confesercenti Marco Venturi e Confapi Luciano Bolzoni considerano molto importante l'attenzione dedicata alle piccole e medie imprese. Così pure i presidenti di Coldiretti Paolo Bedoni, di Confagricoltura Augusto Bocchini e di Cia Giuseppe Avolio manifestano la convinzione che vi siano tutte le condizioni per l'avvio di un nuovo e valido PQttQ^ociale. '«Siamo molto soddisfati afferma Aldo Gatti, presidente di Confetra - della ripresa di una concertazione con attenzione, per là prima volta, al terziario e ai servizi. La nostra disponibilità è massima». Naturalmente ciascuna organizzazione ha avanzato richieste, ponendo paletti e condizionTeBS però non hanno minimamente scoraggiato D'Alema nel suo tentativo di quadrare il cerchio. La Confindustria ha reclamato una consistente riduzione fiscale, sgravi contributivi, un impegno deciso verso la semplificazione amininistrativa, il ritiro delle 35 ore. Sulla stessa lunghezza d'onda le rivendicazioni delle associazioni dei commercianti, degli artigiani; degli agricoltori, della piccola industria e dei servizi, con in più qualche sollecitazione specifica per i singoli settori. In prima li neà, ovviamente, la necessità di tagliare il costo del lavoro per dare respiro alle imprese e consentire maggiori investimenti. Gian Cario Fossi Il presidente del Consiglio Massimo D'Alema e il ministro dell'Economia Carlo Azeglio Ciampi

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