Il Viagra non salva la vita. Sviluppo nel Mezzogiorno, una beffa

Il Viagra non salva la vita. Sviluppo nel Mezzogiorno, una beffa LETTERE AL GIORNALE Il Viagra non salva la vita. Sviluppo nel Mezzogiorno, una beffa Più importanti i vaccini della pillola blu Mi sembra quanto meno eccessivo paragonare la mortalità dovuta all'uso del Viagra con quella connessa alle vaccinazioni. 11 Viagra al più potrà migliorare la qualità della vita di alcune persone, ma non risulta che abbia mai salvato qualcuno dalla morte o dall'invalidità. Le vaccinazioni, al contrario, hanno salvato milioni di vite. Naturalmente, come tutte le terapie, anche questa può avere delle controindicazioni che sta al medico valutare; ma chi rifiuterebbe, ad esempio un'operazione di appendicite, che può salvargli la vita, solo perché si è verificato qualche rarissimo caso di morte in seguto a tale operazione? La vaccinazione poi non serve solo a proteggere il soggetto dal contagio, ma anche ad evitare che la malattia si diffonda e quindi a salvaguardare tutta comunità. Si veda in proposito il significativo articolo a firma Ulrico di Aichelburg su Tuttoscienze del 24 marzo '93, «Allarme OMS - Rifiutano il vaccino, toma la polio» Umberto Mezzetti u.mezzetti@areacom.it Lo Stato aiuta poco gli handicappati Ho un amico disabile al 100%, costretto a spostarsi con una carrozzina elettrica. Purtroppo ha genitori ormai già abbastanza anziani, ed ha conosciuto nei mesi scorsi una signora brasiliana che tuttora è in Brasile e vive una condizione molto precaria, cosicché per poter avere un'assistenza per il presente e ancora di più per il futuro ha pensato di coniugare il bisogno che ha lui di essere aiutato in casa nei lavori di tutti i giorni, con il bisogno di questa signora, che si è dimostrata disponibile a trasferirsi presso di lui, per aiutarlo. Ma purtroppo qui intervengono le leggi dello Stato italiano che fanno tutto tranne che tutelare i bisogni dei suoi cittadini, infatti per questa legge il mio amico non solo dovrebbe dar a questa signora oltre che vitto e alloggio anche un minimo di un milione di lire al mese più i contributi, in più deve dimostrare di avere un imponibile di 70 milioni all'anno. Mi chiedo come possa uno Stato civile e democratico dare con la mano sinistra 700 mila lire e rotti al mese di assegno di accompagnamento, e con la mano destra chiedergli un esborso di almeno un milione e mezzo al mese per poter essere assistito da una persona e dove può egli trovare un imponibile di 70 milioni l'anno. Si prendono in giro i più deboli? Valerio Perano Pianfei (Cn) la.triade@isiline.it Istituzioni al di sotto degli standard europei Secondo i risultati di un sondaggio internazionale l'Italia risulta essere il Paese più corrotto d'Europa. Ci si potrebbe chiedere come mai tale situazione perduri nonostante la caduta della «Prima Repubblica» ed il ciclone giudiziario che ne è seguito. La risposta più plausibile sembra essere che molte delle gravissime anomalie della «Prima Repubblica» sono sopravvissute ad essa (come è ovvio). Si può fare al riguardo qualche esempio. In Italia i governi sono tuttora fragili e sottoposti al ricatto di qualunque partito, anche il più piccolo o il più screditato, dunque la partitocrazia non è morta. In Italia tuttora la mafia controlla ampie zone del Paese ed ha un elevatissimo giro d'affari, il che im plica la collusione di ampie aree dello Stato e del mondo finanzia rio. In Spagna la Fininvest ed il cav. Berlusconi sono sotto processo, in Francia l'on. Berlusconi è stato messo alla porta, in Austria è fini to nei videogiochi insieme con Craxi e Mario Chiesa, alcuni gior nali tedeschi hanno dedicato ampi servizi alle poco edificanti «gesta del Cavaliere». Lo stesso settore televisivo ita liano ha una struttura oligopolistica, in condominio fra privato e pubblico, il che costituisce una gravissima anomalia ed una minaccia per la democrazia: l'informazione è infatti probabilmente non il quarto potere, come si suol dire, ma il primo, perché forma il consenso. Di fi onte a tali gravissime patologie i proclami per lo sviluppo e l'occupazione, specie nel Mezzogiorno, assumono il sapore di una beffa: quale valido imprenditore può pensare ad esempio di stabilirsi in aree controllate dalla malavita, dalle quali gli imprendi¬ tori (e non solo loro) tendono a scappare? Come si può far parte dell'Europa con istituzioni al di sotto non solo degli standard europei ma di quelli delle nazioni democratiche in generale? Roberto Carolo, Napoli Dama con l'Ermellino visita impossibile Desiderando visitare la Dama con l'ermellino ho telefonato allo 026597728 per prenotare la visita. Il numero risulta sempre occupato. Ho provato dalle 9 di questa mattina, 28 ottobre, fino alle 15, sempre con il medesimo risultato. Mi sono allora recata di persona alla Pinacoteca di Brera per effettuare la prenotazione e mi sono sentita rispondere che: - l'accesso all'opera è consentito solo su prenotazione della visita - la prenotazione si può effettuare solo telefonicamente - non è possibile effettuare la prenotazione in alcun altro modo - il servizio prenotazione è stato dato in appalto - ci sono 4 operatori addetti a rispondere - molti altri si sono lamentati e hanno cercato di prenotare recandosi personalmente a Brera - La direzione è spiacente Un simile sistema organizzativo lascia sbalorditi, soprattutto dopo aver visitato la Galleria Borghese, Palazzo Grassi e Ca' Rezzonico nell'ultimo mese senza il ben che minimo problema per la prenotazione delle visite. E' assolutamente vergognoso che un cittadino, desideroso di visitare un'opera d'arte, non possa farlo perché la prenotazione si può effettuare solo telefonicamente a un solo numero di telefono che, in ogni caso, è sempre occupato. Grazia Bordoni, Milano grabor@tin.it Tutti i dittatori devono essere arrestati Sia ben chiaro, non ho la minima intenzione, con questo mio scritto, di difendere Pinochet: non ne ho né il titolo, né le motivazioni. Prendo spunto da questo caso spinoso, per evidenziare, come, in tutto il mondo, ormai, si valuti tutto con l'etica dei due pesi e delle due misure. Accettiamo che la comunità internazionale abbia il diritto di ar¬ restare un ex Capo di Stato che, al di là di tutte lefmalefatte che gli vengono attribijte, ha lasciato il potere accettando il responso di quelle stesse eletioni che aveva indetto (strano modo di fare il dittatore). Ricordiano altresì che per suo' merito veinero liberati dei dissidenti russi brigionieri nei gulag sovietici (tifa i quali, se non sbaglio, Sachajov), grazie allo scambio con Talora segretario comunista cileno porvalan. Premesso tutto ciò, cene mai a nessun magistrato europeo è mai venuto in mente di a Testare (durante viaggi di Stato i di piacere) Mao Tse Tung, o Fiel Castro (che di dissidenti se ne ntende), o magari Josip Broz detto1 Tito (mai sentito parlare di foibef), Honecker (... il muro... i vopos.L), Stalin (due milioni di contadni massacrati), o magari tutta la dirigenza cinese all'epoca dei fatti'di piazza Tienanmen, o tutta la iiiriade di dittatorucoli africani ohe dal dopoguerra ad oggi hanno ridotto i loro popoli a masse di spettri affamati usando gli aiuti umanitari per acquistare armi, o le intereblassi dirigenti dei Paesi integralisti musulmani in cui uccidere un infedele è ancor oggi un dovere (oltre che un piacere...)? Danilo Nudano, Torino Padre Fasulo è Fasullo Nell'articolo di Paolo Mieli «Sant'Alfonso, un bacio ed è peccato» (La Stampa di domenica 1° novembre) per un errore di battitura il cognome del padre redentorista Nino Fasullo è uscito come Fasulo. Ce ne scusiamo con l'autore e con l'interessato.