Sull'Enel più piccola è scontro frontale

Sull'Enel più piccola è scontro frontale Il decreto Bersani presto al Consiglio dei ministri. La Confìndustria vuole un mercato libero Sull'Enel più piccola è scontro frontale I sindacati in coro: niente spezzatino ROMA. La «guerra dell'End» esplode a tutti i livelli. NeU'immi-, nenza della presentazione in settimana al consiglio dei ministri del decreto Bersani sulla privatizzazione del settore, che contrasta in punti fondamentali con il progetto elaborato dall'Authority per l'energia, i sindacati puntano i piedi e il sindaco di Torino Valentino Castellani scende in campo, anche a nome degli amministratori localire, per manifestare «perplessità preoccupazione» e sottolineare la necessità che decisioni del genere «vadano affrontate attraverso un confronto aperto e trasparente e non attraverso proposte sviluppate nel chiuso degli uffici». La Confìndustria, in una nota, chiede la « rapida creazione di un mercato realmente libero e concorrenziale» e al governo raccomanda, in primo luogo che, per quanto riguarda l'offerta di energia, «siano evitate posizioni dominanti a livello della generazione». Cgil, Cisl e Uil sparano invece a zero contro l'azione dell'Authority per quanto riguarda sia il metodo che il merito. Ai sindacati non piace che l'Authority sia intervenuta nella guerra in atto con un suo progetto che prevede un secco ridimensionamento del ruolo dell'Enel nella produzione con la cessione di oltre il 50% della capacità produttiva nei prossimi anni e la defenestrazione dalla proprietà della rete, cioè l'insieme di strutture e linee per il trasporto dell'elettricità ad alta tensio ne. «Quando un arbitro si schiera denuncia il segretario confederale della Cgil Walter Cerfeda, nel corso della presentazione di un documen to delle tre confederazioni sulla ri' forma del settore - non può continuare a fare l'arbitro». L'Authority, rendendo noto un suo progetto alla vigilia dell'approdo in Consiglio dei ministri del decreto Bersani, ha voluto interferire nelle decisioni del l'esecutivo. «Questo - aggiunge non è il suo compito: non si può gio care,al hjpiite delleproprie competenza Anche l'Authority dovrebbe conformare il suo comportamento a sobrietà e riservatézza, in analogia a quanto ha raccomandato il ministro dèlia giustizia Diliberto nella sua lettera ai magistrati». Entrando nel merito, Cgil, Cisl e Uil avvertono che si deve assoluta mente scongiurare il pericolo di «uno spezzatino elettrico» ed avanzano proposte non molto distanti dalle anticipazioni sul decreto Bersani, salvo che per il gradò di liberalizzazione del mercato che esse non vorrebbero superiore al 25% dal febbraio '99 fino ad arrivare al 33% nel 2000 (il provvedimento del ministro prevede il 30% dal febbraio '99, 35% nel 2001, 40% nel 2003). Per la distribuzione reclamano unitarietà di gestione. «Uno spezzettamento - spiega Natale Forlani, segretario confederale della Cisl - porterebbe a far saltare la tariffa unica, che noi voghamo assolutamente mantenere per consentire la ripartizione su tutti gli utenti dei benefici della liberalizzazione». Incalza Paolo Pirani, segretario confederale della Uil: «Nessun soggetto dominante, ma se si scende troppo si finisce per non garantire più una politica di sviluppo e di investimenti. A questo punto è urgente un incontro con il governo per sapere se intende riaffermare che l'attuazione della delega sul riassetto del settore deve avvenire nell'ambito degli indirizzi del parlamento». Gli altri punti-chiave del decreto governativo, condivisi dai sindacati, prevedono: mantenimento della proprietà della rete da parte dell'Enel, obbligo per ogni operatore al 2003 di non detenere più del 50% della capacità produttiva del Paese (l'Enel dovrà cedere centrali per almeno 12 mila mw), conservazione dell'attuale struttura di distribuzione dell'Enel, trasformazione della società in una holding finanziaria. Un colloquio non meno urgente viene chiesto in una lettera al ministro Bersani dal sindaco di Torino Castellani, anche a nome degli altri sindaci, «per poter esaminare il testo del decreto, così da consentirci di poterle fornire nostre osservazioni o suggerimenti». Castellani esprime perplessità preoccupazione «per la mancanza di qualsiasi indicazione circa i contenuti deU'omaiimminente decreto delegato contenènte le linee guida per la riforma del sistema elettrico nazionale ed, in particolare, per quelli concernenti l'ampliamento della aree di distribuzione delle imprese locali». Gian Cario Fossi Anche Castellani scrive al ministro «Basta confusione» L'ENERGIA IN ITALIA DATI 19'97 LORDI ENEL MUNICIPALIZZATE INDUSTRIA 3HBBT' CAPACITA1 INSTALLATA (in megawatt) ALTRI m mot PRODUZIONE 1 (in miliardi di chilowattora) Pierluigi Bersani ministro dell'Industria

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