«Vogliamo il Superenalotto» di Gabriele Beccaria

«Vogliamo il Superenalotto» IL CASO GLI ORFANI DELLA FORTUNA Mancano in 4 isole, la gente costretta a prendere l'aliscafo «Vogliamo il Superenalotto» Sit-in alle Eolie: non ci sono ricevitorie PUPARI (Eolie) ER un paese che non sa più chi ringraziare quattro isole non sanno a che santo votarsi. Mentre a Peschici imperversa la litania dei sogni da realizzare pronta cassa, padre Pio permettendo, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea organizzano un sit-in di protesta. «La verità è che a noi hanno rubato il diritto di sognare», dice Luigi Barrica, che ha denunciato la beffa. Nelle quattro delle sette Eolie, infatti, manca la ricevitoria del Superenalotto e per azzeccare il sei non basta la fortuna, ma bisogna sfidare il dio-mare. E in questa stagione il dio è più capriccioso che mai. Spesso i mule abitanti restano isolati e anche nei giorni di bonaccia a pochi va giù di dover spendere 20 mila lire e oltre per raggiungere i botteghini a Lipari, oppure a Salina e a Vulcano, e riempire le fatidiche due colonne da 1.600. «Oltre alla spesa, significa perdere una giornata, visto che devo partire al mattino e tornare al pomeriggio tardi», si lamenta Ivana Russo. «Sembrerà un'esagerazione, ma da quando è esplosa la febbre anche noi vogliamo provare e vincere... siamo o non siamo italiani?». Tra i mille qualcuno pensa di denunciare il Superenalotto e bloccarlo, perché - dice - «viola lo spirito della Costituzione, secondo il quale tutti i cittadini hanno gli stessi diritti». Altri preferiscono la provocazione e meditano di consegnare le schedine compilate ai carabinieri. E' l'argomento del momento e a centinaia gli orfani della fortuna si sono seduti in segno di protesta per le strade e sulle spiagge delle isolette dove, d'improvviso, ci si sente come a Sant'Elena. C'è anche chi ha voluto strafare, passando la notte in sacco a pelo, con la lampada a petrolio, a parlare di numeri e democrazia. Gli irriducibili, intanto, le provano tutte e il metodo migliore funziona così: si convince un amico a Lipari, gli si affida la combinazione lungamente pensata e si manda la somma necessaria con vaglia telegrafico. Per la regola che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, l'amico deve rispondere al più presto, faxando la schedina scannerizzata. Ma anche gli amici più intimi alla fine si stufano e così la rabbia monta. Non dicevano che il Superenalotto era il gioco più facile del mondo? La protesta ha convinto il sindaco, Michele Giacomantonio, a dare la sua benedizione. E' da tempo che chiede nuove ricevitorie, prima ancora dell'invenzione del Superenalotto. Successe quattro anni fa che una signora fece 13 al Totocalcio, ma non vide nulla, perché la vincita restò virtuale. Il maltempo le aveva impedito di lasciare Panarea. E adesso la battaglia appare più necessaria che mai, anche perché - spiegano tra i mille «con i botteghini vogliamo servizi migliori, a cominciare dai porriccioli, che continuano a mancare». L'associazione albergatori delle Eolie si è unita ai «ribolli» e ha proposto un'immediata autotassazione generale per giocare un sistema sicuro e dimostrare che si può fare meglio di Peschici. A quel punto, botteghini e porti se li potranno comprare. Gabriele Beccaria Una ricevitoria del Superenalotto: per mille persone alle Eolie resta un sogno

Persone citate: Luigi Barrica, Michele Giacomantonio

Luoghi citati: Lipari, Peschici, Sant'elena