L'ombra di un serial-killer tra le lucciole della Brianza

L'ombra di un serial-killer tra le lucciole della Brianza L'ultima vittima è morta ieri: è la terza in poco più di un anno L'ombra di un serial-killer tra le lucciole della Brianza MILANO. Unico indizio, una Mercedes nera targata Bergamo. Non c'è altro, per dare un nome all'uomo forse di mezz'età - ma le testimonianze non sono concordi nemmeno su questo che da oltre un anno aggredisce prostitute nella zona della Marte san a, tra Milano e Bergamo. Aggredisce e uccide, visto che ieri è morta Graziella Ginalli, 40 anni, ricoverata da mercoledì all'ospedale di Melzo per le gravi ferite al capo, per i colpi di spranga ricevuti dopo un rapporto consumato con un cliente. Con quel cliente speciale, responsabile di almeno un altro omicido e di decine di aggressioni a prostitute, quasi tutte nigeriane, quasi tutte giovanissime. La sua tattica, è sempre quella. Con la Mercedes scura batte le strade della zona, la provinciale 525 che da Villa Fornaci porta a Bergamo, le altre strade che passano per Cassano d'Adda, Filago, Capriate, San Gervasio. Paesoni di villette a schiera, di fabbrichette, di viali alberati e di prostituzione da anni sempre più massiccia. Con la Mercedes scura avvicina le ragazze al lavoro, contatta il prezzo come un cliente qualunque, le fa salire. E dopo aver consumato un rapporto frettoloso, scatta l'aggressione. A colpi di spranga, di tubo di ferro, sempre più forte. Fino a che le ragazze svengono, o muoiono. Poi le abbandona per strada, sullo stesso viale, in quello stesso posto dove le ha caricate e nessuno ha visto niente. Così da novembre dell'anno scorso, quando la serie iniziò con la morte di Donata Laudi, 47 anni, residente a Melzo ma da una vita sulla strada vicino al comune di Masate. C'è un altro omcidio in questa storia di notti e di nebbia, di amore pagato e di violenza gratuita. E' quello di una giovane nigeriana di 35 anni, Joi Ovadia, ammazzata a gennaio vicino a Filago, in provincia di Treviglio. Un omicidio anomalo, se paragonato alla serie delle altre ag grassumi. Intanto nessuno in quel caso aveva visto una Mercedes scura, ma qualche testimone aveva parlato di una Golf chiara. E poi, prima di essere uccisa, Joi Ovadia era stata sequestrata, ri petutamente violentata e solo dopo molto tempo, lasciata lì a morire, accanto alla strada. Un omicidio anomalo, dissero subito i carabinieri. Che meno di un mese dopo arrestarono un marocchino di 30 anni, Mohammed Elcoudrim, riconosciuto da altre prostitute della zona come l'uomo che quella sera aveva raccolto la giovane nigeriana. Altre prostitute, dissero che non era la prima volta che si faceva vedere da quelle parti. Poteva essere lui ad avere aggredito le altre donne. E, con il suo arresto, tutto poteva essere finito. Lo dicevano anche i carabinieri di Cassano d'Adda, ma si capiva che non ci credevano mol to nemmeno loro, che temevano il peggio, che aspettavano il momento in cui quell'uomo con la Mercedes nera si sarebbe rifatto vivo. Per mesi, lo hanno aspettato. La scorsa primavera, c'era già stata qualche aggressione, ma nessuno aveva visto l'auto scura. Luglio e agosto non era successo niente, forse perché le prostitute sono meno o i clienti sono troppi, lungo queste strade piene di alberi, di angoli bui, di ragazze troppo giovani per morire. Ai primi di settembre, la Mercedes nera era ricomparsa. Dieci giorni dopo, un'altra prosti tuta era stata aggredita. E così per tutto il mese, e per quello dopo. Fino al 28 ottobre, quando Graziella Ginalh' ha sorriso a quel cliente con l'auto scura, è salita accanto a lui dopo nemmeno tre parole e senza un perché è stata massa crata dì botte. Erano state le sue colleghe, a soccorrerla. A chiamare l'ambulanza, a dire di fare presto. Ad accompagnarla fino all'ospedale di Melzo dove per cinque giorni hanno cercato di tenerla in vita, di farle riprendere conoscenza, di salvarla da quella morte senza senso. Adesso sulla scrivania del comandante dei carabinieri di Cassano Corrado Miralli, c'è una seconda cartelletta con una croce, mille ipotesi sul movente di un uomo malato e neanche la targa per intero, di quella Mercedes che potrebbe riapparire una di queste notti. Fabio Potetti L'unico indizio è una Mercedes nera Nel mirino dell'uomo prostitute di colore Dopo l'amore le ferisce a sprangate Tra le prostitute della Brianza c'è allarme: molte di loro sono state aggredite da un uomo alla guida di una Mercedes nera

Persone citate: Cassano Corrado Miralli, Donata Laudi, Fabio Potetti, Graziella Ginalh, Graziella Ginalli, Mohammed Elcoudrim, Ovadia