Omicidio Gocci è il giorno dello verità

Omicidio Gocci è il giorno dello verità Oggi la sentenza Omicidio Gocci è il giorno dello verità MILANO. E' attesa per oggi la sentenza al processo per l'omicidio di Maurizio Gucci. In mattinata, gli imputati faranno ultime dichiarazioni, per l'ultimo tentativo di evitare quei cinque ergastoli chiesti dal pubblico ministero Carlo Nocerino che ieri, per tre ore, ha nuovamente ricostruito le sue accuse. «Non c'era solo una donna ferita nell'orgoglio, c'erano ingenti aspetti patrimoniali», dice Nocerino. E punta l'indice su Patrizia Reggiani Martinelli, la vedova di Maurizio Gucci, anche ieri in prima fila accanto ai suoi difensori. «Chiediamo l'assoluzione, manca il movente economico», replica Gaetano Pecorella, difensore di Patrizia Reggiani. «L'accusa non ha tenuto conto delle condizioni di salute sorte dopo la malattia», picchia poi sul tasto di sempre il difensore, smentendo i risultati della perizia psichiatrica disposta poche settimane fa. E l'assoluzione, la chiede anche la difesa di Benedetto Ceraulo, il presunto killer di Maurizio Gucci, che continua a dichiararsi innocente. «Contro di lui, c'è solo la parola di un infiltrato», spiega ai giurati l'avvocato Raffaele Della Valle. Ceraulo annuisce, tira dalla sigaretta, parlerà questa mattina. Così come prenderà la parola per l'ultimo appello Patrizia Reggiani Martinelli, in carcere dal 31 gennaio dell'anno scorso. La donna ha annunciato che smetterà di mangiare, se verrà condannata all'ergastolo. Ma per adesso se la prende con una giornalista, che ha paragonato a un «difetto fisico» la sua ossessione per l'ex marito. [r. m.)

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