«Negri e ispanici, salvate i democratici»

«Negri e ispanici, salvate i democratici» L'affluenza può risultare decisiva e anche Glenn dallo spazio invita a andare a votare «Negri e ispanici, salvate i democratici» Il Presidente Usa si appella alle minoranze povere WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Mi raccomando», dice John Glenn via satellite mentre orbita intorno alla Terra a bordo dello shuttle Discovery. «Andate tutti a votare». Soprattutto - ma questo l'eroe-astronauta ovviamente non lo dice - se siete democratici come me. Oggi gli americani votano nelle elezioni di mid term per rinnovare tutta la Camera, un terzo del Senato e due terzi dei governatorati. E la scarsa affluenza alle urne - quasi certamente al di sotto del 40 per cento - è l'handicap più serio dei democratici. Per questo il partito del Presidente ha fatto uno sforzo senza precedenti per mobilitare la base - ricorrendo anche agli appelli dallo spazio di John Glenn, il senatore-astronauta dell'Ohio che lascia il suo seggio dopo 24 anni. Dietro a questa offensiva dei democratici dell'ultim'ora c'è anche la consapevolezza che negli ultimi giorni il vento ha preso a soffiare a loro favore. E un'elezione che sembrava già vinta dai repubblicani oggi si prospetta molto più incerta. Con i candidati democratici in ascesa un po' ovunque nel Paese. L'ultimo sondaggio Cnn-Usa Today dà i democratici addirittura in vantaggio a livello nazionale (49 a 45 per cento) E i più ottimisti nel partito di Clinton non escludono di poter strappare ai repubblicani la maggioranza alla Camera. Ma l'esito di queste elezioni si gio ca su una manciata di seggi dove gli scarti tra i candidati sono così esigui da sconsigliare previsioni. Proprio per questo l'affluenza rischia alla fine di essere il fattore decisivo di queste elezioni, più che la vicenda Lewinsky, l'impeachment, le tasse, la scuola, l'ambiente e gli altri temi che hanno colorato la campagna. La destra repubblicana, che forma la base del partito, è tradizionalmente molto moti¬ vata. «Per cui più bassa è l'affluenza alle urne», dice Frank Newport, della Gallup, «meglio vanno i candidati repubblicani». I democratici hanno un elettorato più apatico, poco propenso a recarsi alle urne. Per questo il partito cerca di trascinare la base - soprattutto donne e afro-americani - al voto (l'argomento usato più di frequente è che rimanendo a casa gli elettori daranno via libera al Congresso per mettere sotto accusa il Presidente). Nelle ultime 24 ore Clinton si è concentrato sull'elettorato afro-americano, presso il quale ha un fortissimo sostegno il 95 per cento lo ha appoggiato durante i giorni più difficili dello scandalo Lewinsky e Toni Morrison, prima autrice afro-americana a vincere il Nobel per la letteratura, sostiene che Clinton è in realtà il primo presidente nero degli Stati Uniti. «Il vostro voto conta quanto il mio», ha detto il Presidente ad una congregazione battista in prevalenza afro-americana a Baltimore. «E conta quanto quello di Newt Gingrich». Lo Speaker della Camera ha cercato senza successo di trasformare queste elezioni in un referendum su Bill Clinton proprio allo scopo di galvanizzare la base militante. Ma la sua strategia ha finito per dare un argomento forte ai demo¬ cratici - «il Congresso repubblicano vuole far fuori il Presidente» - in una campagna altrimenti molto blanda. E una prova deludente dei repubblicani oggi - un pareggio o una vittoria talmente risicata da non modificare in maniera sostanziale la sua esigua maggioranza alla Camera (228 a 206) e al Senato (55 a 45) - potrebbe scatenare una rivolta contro la sua leadership. Con il marito impegnato a trascinare gli afro-americani al voto, Hillary Clinton si è concentrata soprattutto sull'elettorato femminile. Ha girato il Paese senza sosta fino alla chiusura della campagna ieri sera, consapevole che un piccolissimo incremento nel voto delle donne potrebbe essere decisivo in molte competizioni. Nel frattempo sia i democratici che i repubblicani continuano a tempestare gli ame¬ ricani con una campagna provoto a tappeto - si parla di vari milioni di telefonate per parte tese a scuotere i rispettivi elettori più moderati dal torpore politico in cui sono sprofondati. Del resto, spiegano i politologi, le cose vanno bene, l'economia continua a tirare, non ci sono grosse crisi internazionali. Lo status quo è favorito. Andrea di Robilant I repubblicani sperano di accrescere lo scarto a loro favore dagli attuali 21 a 30-40 seggi, migliorando così le loro possibilità di far approvare significativi atti legislativi. Camera dei rappresentanti: 435 seggi Repubblicani 228 Democratici 206 Indipendenti 1 In palio 36 posti di governatore Probabili conquiste repubblicane: Florida e Colorado Probabili conquiste democratiche: California, Minnesota TRE SCENARI POSSÌBILI PRIMO SCENARIO Una leggera avanzata democratica o nessun cambiamento significativo: sarebbe un buon risultato per Clinton. Potrebbe voler dire che la democratica Carol Moseley-Braun manterrà il suo seggio dell'lllinois. Bill Clinton □ Carol Moseley-Braun Camera dei rappresentanti:Repubblicani 228 Democratici 206 Indipendenti 1 SECONDO SCENARIO I repubblicani guadagnano dai 5 ai 20 seggi nella Camera dei rappresentanti, e tra i 2 e i 4 seggi al Senato. Sarebbe un buon risultato per i repubblicani, ma non spettacolare come avrebbero potuto sperare. Alfonso D'Amato Charles Schumer Mark Neumann Potrebbe voler dire che Aifonse D'Amato manterrà New York contro il democratico Charles Schumer; che Mark Neumann sconfiggerà lo sfidante democratico Russ Feingold nel Wisconsin, e che Matt Fong batterà ìa sfidante democratica Barbaro Boxer in California. Matt Fong lindo Smith "~ TERZO SCENARIO " \ Una arando svolta repubblicano: 30-35 seggi conquistati -alla Camera e 5 al Senato.,} (oro seggio! Senato aumenterebbero a 60, abbastanza per eliminare l'ostruzionismo, ma non sufficienti a conquistare la maggioranza dei due ferzi (67 seggi) necessario per votare l'impeachment. In quest'ipotesi, Linda Smith batterebbe f\ lo sfidante democratica Murray nello Stato Washington Patty Morrojr In palio 36 posti di governatore Probabili conquiste repubblicane: Florida e Colorado Probabili conquiste democratiche: California, Minnesota