Finanziario, dialogo possibile di Raffaello Masci

Finanziario, dialogo possibile Vertice a Palazzo Chigi sulle modifiche, la parola d'ordine: fare in fretta Finanziario, dialogo possibile Ma si teme la valanga-emendamenti ROMA. La riunione è durata quasi cinque ore ed è servita a definire, almeno in linea di massima, gli emendamenti che il governo presenterà alla propria Finanziaria. Nella tarda serata di oggi si saprà anche se li presenterà unitamente alla maggioranza. L'idea resta sempre quella: poche modifiche concordate tra Camera e Senato e disponibilità al dialogo con l'opposizione, a patto che si faccia in fretta. Ieri, peraltro, Berlusconi medesimo ha detto che «è interesse di tutti non andare all'esercizio provvisorio». MAGGIORANZA. Sotto la presidenza di Sergio Mattarella, si è riunito a Palazzo Chigi un «gruppo tecnico» di cui facevano parte i ministri Visco e Bindi e i sottosegretari Vigevani (Finanze), Macciotta e Giarda (Tesoro) oltre al ragioniere geneale dello Stato Monorchio. Le proposte di emendamento definite in quella sede (e non trapelate se non come indiscrezioni) saranno presentate al vertice di maggioranza che si terrà a Montecitorio. E' possibile, però, anticipare alcuni orientamenti emersi nella riunione tecnica di ieri. OCCUPAZIONE. Il fondo, già provvisto di circa 1000 miliardi, verrebbe incrementato di altri 200 che servirebbero a finanziare la riduzione dell'orario di lavoro. I soldi necessari verrebbero dalla carbon tax. I giovani sotto i 32 anni che vogliano intraprendere un'attività in proprio otterranno una decontribuzione di tre anni: il costo dell'operazione sarà di circa 250 miliardi. Si sta cercando una formula per sancire, sotto forma di ulteriore agevolazione al lavoro, la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali. La legge 488 per l'imprenditoria nel Sud potrebbe avere altri 2000 miliardi. CARBON TAX. Si vuole modificare un aspetto della carbon tax (si parla di interventi sul 15% del gettito) allo scopo di evitare che, a regime (cioè nel 2005), il carbone possa costare più del metano. Le ipotesi di intervento su questa tassa erano ieri sera molte. I tecnici continueranno a studiare la questione ancora oggi. Il Polo, come si sa, è contrarissimo a questa imposta. Il sussidio di maternità si va definendo sempre di più: 3-400 mila lire mensili per 5 mesi a tutte le mamme che abbiano un reddito inferiore ai 48 milioni l'anno. MINORANZA. Stamane il Polo illustrerà i suoi trenta emendamenti. Silvio Berlusconi, nonostante le critiche alla politica economica di questo governo, si è detto convinto «che è interesse di tutti non andare all'esercizio provvisorio» e che quindi il Polo farà la sua parte. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera Giuseppe Pisanu ha espresso comunque una sua preoccupazione affinché il contingentamento dei tempi di approvazione non vada a discapito del dibattito. Per ora, dopo la riunione tra Violante e i capigruppo della settimana scorsa, si è giunti ad un primo calendario in base al quale, anche con alcune sedute notturne, il ritardo accumulato di due settimane si dovrebbe ridurre a 3-4 giorni. EMENDAMENTI. Il relatore di maggioranza, Giorgio Pasetto, è rimasto spaventato dalla massa di quelli presentati dai singoli deputati. E' vero che stamattina si dovrebbe sapere quanti sono stati giudicati «ammissibili» dai tecnici della commissione, ma la massa critica è comunque consistente: 3000 quelli dell'opposizione. E ci sono poi i 117 mila della sola Malavenda. Propone Pasetto: sarebbe il caso «di rivedere la procedura di presentazione». DISAVANZO. Arrivano intanto i conti di ottobre: il disavanzo è aumenta¬ to ma Ciampi non si scompone e rassicura che «le previsioni saranno rispettate». I numeri, comunque, dicono che il mese di ottobre 1998 si è chiuso con un disavanzo del settore statale di circa 18.000 (2000 in più dello scorso anno). Il fabbisogno di cassa dei primi dieci mesi 1998 ammonta complessivamente a circa 77 mila mUiardi, a fronte di un disavanzo dell'analogo periodo 1997 pari a 67.500. Il dato risente di un giro di partite contabili dell'Inps e delle Poste che hanno gravato sul mese di ottobre e che alleggeriranno però i conti di novembre. Raffaello Masci E Berlusconi ammette: interesse di tutti non andare all'esercizio provvisorio Il vicepremier Sergio Mattarella

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