Veltroni va a trovare Soffri in carcere
Veltroni va a trovare Soffri in carcere L'ex vice primo ministro a Pisa con Pietro Folena anche «per capire la condizione di chi è detenuto» Veltroni va a trovare Soffri in carcere «Riaprire il processo è razionale per cercare la verità» PISA. Walter Veltroni e Pietro Folena, responsabile giustizia dei Ds, sono andati a far visita ad Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani, condannati insieme con Ovidio Bompressi (che sconta la pena a casa per motivi di salute), a 22 anni per 1' omicidio del commissario Luigi Calabresi. L'ex vicepresidente del Consiglio ha precisato che l'incontro non era stato finora possibile in quanto, al momento dell'arresto di Adriano Sofri (febbraio '97) lui era Vicepresidente del Consiglio e «non ero nelle condizioni di farlo». A proposito delle ultime novità sul processo e cioè le motivazioni con cui la Cassazione ha disposto un nuovo pronunciamento sulla richiesta di revisione che era stata negata dalla corte d'Appello di Milano, l'ex vice primo ministro, all'uscita dal carcere, ha detto che ora la riapertura del processo sarebbe «auspicabile e perfino razionale». Si poi affrettato a precisare che non intende «interferire con le autonome decisioni della magistratura». Tuttavia «sarebbe giusto - ha proseguito Veltroni - anche per altre persone. Penso alla famiglia del commissario Calabresi ed altre che giustamente rivendicano il diritto alla verità». E Sofri ha commentato la sentenza? «Non vorrei riferire i contenuti del colloquio, perchè pen¬ so che non sarebbe corretto - ha risposto Veltroni -. Posso dire quello che penso io: le motivazioni che ho letto sono tali da rendere necessaria un'ulteriore valutazione in sede di giudizio. E' importante che si assicurino alla giustizia i responsabili di fatti di sangue e che prima di chiudere una persona in una cella si abbiano tutti gli elementi di sicurezza circa la sua responsabilità». L'ex vice premier ha insisitito invece sui due motivi che lo hanno portato a Pisa: «La stima e anche le relazioni umane, professionali e politiche che con Adriano ho avuto quando dirigevo l'Unità e quando lui ci aiutò a capire meglio cosa stava accadendo a Sarajevo. L' altro, ma il più importante, è quello che riguarda la sua condizione di detenuto». Il ministro della Giustizia Oliviero Diliberto, interpellato sulla visita di Veltroni è stato lapidario: «Veltroni non fa più parte del governo. Oggi è il leader "in pe¬ ctore" di una forza politica». Intanto è stata annunciata la pubblicazione del libro scritto da Giorgio Pietrostefani in carcere. Si intitola «Le droghe. Fine delle ideologie. Per capire le cause e punire di meno» ed è edito da Jaka Book. [r. i.] Walter Veltroni con Pietro Folena all'uscita dal carcere di Pisa
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