Bambino travolto al passaggio a livello
Bambino travolto al passaggio a livello I genitori: chiederemo alle Fs di costruire un cavalcavia, così si eviterà un simile strazio ad altre famiglie Bambino travolto al passaggio a livello Bracciano: in bicicletta, ha attraversato con le sbarre abbassate ROMA. «Non aspettate il drammatico evento». Don Claudio Monarca, il parroco della chiesa di Vigna di Valle, una frazione alle porte di Roma, proprio due giorni fa aveva messo in guardia, con una lettera, le amministrazioni locali sul pericolo costituito dalla sbarra del passaggio a livello nel «terribile» tratto di strada tra le case e la sua parrocchia. E ieri Mirko Attenni, un bambino di 11 anni, dopo aver percorso i centro metri della Braccianese, tra sé gl'oratorio della chiesa aveva solo quella sbarra." Sono le 10,07. Mirko aspetta qualche minuto con la sua «Mountain Bike». Poi, chiamato dai compagni di gioco, decide di attraversare i binari. Sono pochissimi i treni che percorrono quella linea. Ma proprio in quel momento sbuca il convoglio della linea Roma-Viterbo. Secondo i primi accertamenti della polizia ferroviaria, viaggiava a velocità «elevata»,. Aziona il segnale acustico, frena. La bicicletta rimane incastrata, il bambino viene scaraventato a dieci metri di distanza. Ritrovato già morto, in posizione supina, viene preso in braccio dopo pochi istanti da un carabiniere. A guardare la scena ci sono una decina di persone. Sette macchine sono in attesa. Ecco la testimonianza di Maria Scuderoni, una casalinga del luogo: «Il bambino era con le braccine appoggiate alla sbarra. "Oh mamma - mi ha detto mio figlio - c'è anche Mirko". Abbiamo sentito il fischio del treno, e poi...è stato un attimo». Davanti al passaggio a livello c'era anche un anziano. «Ho visto l'uomo - continua la donna girarsi intorno gridando: "Dov'è? Dov'è?". Non abbiamo capito più niente, sulle rotaie non vedevamo nessuno. Poi è arrivato don Claudio». E' stato proprio lui il primo a riconoscere il bambino e ad avvisare i genitori e la sorella. Il padre è svenuto rientrando a casa ed è stato ricoverato all'ospedale di Bracciano. «Mirko stava venendo a iscriversi all'oratorio - racconta il parroco -. Era così felice di prepararsi alla cresima. Veniva sempre da me, con la sua amata bicicletta, a giocare con i suoi amici». L'oratorio è stato costruito nel '93 ed è frequentato ogni giorno da più di cinquanta bambini. «E' da molto tempo - lamenta il sacerdote - che abbiamo chiesto la costruzione di un sottopassaggio o di un cavalcavia». E a causa della pericolosità di quel «terribile tratto» era stato istituito un bus che accompagnava in parrocchia i bambini. ((Abbiamo paura di mandare i nostri figli qui da soli. Ed aveva paura anche la madre di Mirko» conferma un'altra signora di Vigna di Valle. La famiglia Attenni era venuta ad abitare in paese da giugno. Mirko si era integrato benissimo, grazie anche a Luca, il suo amico del cuore. Ogni mattina il padre, la madre e la sorella di sedici anni andavano al lavoro e lui prendeva il pullmino per andare a scuola. Nel pomeriggio girava con la sua bicicletta. «Di solito aspettava l'apertura del passaggio a livello», ricorda ancora il parroco. «Mirko era un bambino responsabile e prudente, abituato a badare a se stesso - raccontano i genitori -. Vogliamo che sia aperta un'inchiesta sulla sua morte e chiederemo alle Fs di costruire un cavalcavia, perché altri bambini non corrano più questo pericolo e altri genitori non vivano il nostro strazio». Giovanni Lamberti
Persone citate: Claudio Monarca, Giovanni Lamberti, Mirko Attenni, Mountain, Ritrovato
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